28 marzo 2024
Aggiornato 23:00

Merkel boccia Magna, Marchionne: in Germania 2mila esuberi

Lingotto a favore anche della Mitbestimmung, cogestione sindacale

BERLINO - Un sostegno indiretto a Fiat arriva dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Secondo informazioni della Bild am Sonntag, l'edizione domenicale del tabloid di Springer, la leader conservatrice boccia l'offerta fatta dal gruppo austriaco-canadese Magna, con il partner russo Sberbank Rossii, nel caso in cui all'impianto Opel di Bochum, nel Land Nord Reno Westfalia, siano tagliati 2.200 posti.

MARCHIONNE - L'ad di Fiat Sergio Marchionne inserisce «il turbo» e promette a Bild am Sonntag: almeno 23-25mila posti di lavoro in Germania restano garantiti. Il manager della casa automobilistica torinese ammette, tuttavia, che la sua azienda incontra «ancora alcune riserve» in Germania, ma «a differenza degli altri concorrenti, il nostro piano è un baluardo contro l'esodo della tecnologia automobilistica dalla Germania e dall'Italia». E ancora: «I nostri numeri sono onesti e non nascondono i costi che alla fine finiranno sulle teste dei contribuenti tedeschi».

Il «Fiat-Chef» in concreto, riassume Bild am Sonntag, garantisce che «nel caso più sfavorevole in Germania si taglierebbero al massimo 2mila posti di lavoro nell'integrazione di Opel in un gruppo unitario senza debiti con la Fiat». Per Marchionne «il nostro piano soddisfa al meglio tutti i criteri. Chiunque, anche in politica, padroneggia l'aritmetica, può provarlo». Il Lingotto si dichiara inoltre a favore della «Mitbestimmung», la cogestione sindacale. Fiat, sottolinea Bams, dispone, a differenza degli altri offerenti, di un sufficiente ed elevato cash flow di oltre tre miliardi di euro all'anno. A questo vanno aggiunti 1,5 miliardi di euro provenienti dalle sinergie con Gm Europe, Opel inclusa, che ci consentiranno di restituire le garanzie statali al più tardi entro 5 anni.

MAGNA - In un'altra intervista a Der Spiegel, rilanciata oggi dalla Stampa, Marchionne attacca Magna: «Se uno dei miei venisse da me con un piano simile, il giorno dopo si ritroverebbe senza lavoro». Per l'amministratore delegato della Fiat ««Magna si comporta come se avesse scoperto la Russia, mentre probabilmente conosciamo meglio noi quel mercato. Il mercato automobilistico russo è crollato del 50% negli ultimi sei mesi e non può assorbire le scorte di Opel senza mettere a rischio l'industria locale».

ZU GUTTENBERG - Per il ministro dell'Economia tedesco Karl Theodor zu Guttenberg (Csu), le tre offerte pervenute finora per l'acquisizione di Opel, e fatte da Magna, Fiat e del fondo statunitense Ripplewood, sono «insufficienti»: «Ci troviamo ora con tre offerte per il rilevamento di Opel. Ma questo non significa che una di queste automaticamente e per forza abbia effetto», ha affermato il politico conservatore alla Bams. Con queste carenze, «un'insolvenza regolata sarebbe chiaramente la soluzione migliore, anch'essa potrebbe aprire delle possibilità per il futuro di Opel», ha ribadito. La corsa per Opel va avanti, Berlino aspetta offerte migliori, conclude la Bild Am Sonntag (Bams).