Bombassei: Partecipazione lavoratori a utili? Non convince
«Esperienze degli ultimi 30 anni non hanno dato buoni risultati»
ROMA - La partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende non convince il vicepresidente di Confindustria, Alberto Bombassei. A Panorma del giorno, Bombassei, commentando la proposta lanciata da alcuni esponenti del governo, sottolinea: «le esperienze del genere degli ultimi 20-30 anni, dai paesi del Nord fino alla Germania, non hanno mai dato dei risultati così buoni. Accetteri, ma con grande, grande riserva».
PRODUTTIVITA' - Secondo Bombassei, invece, «dobbiamo lavorare sulla produttività» perchè su questo fronte l'Italia è bassa in classifica. Insomma «la produttività è quella che genera ricchezza e quindi, prima di spartirsi e far crescere i salari, bisogna trovare il modo di generare più ricchezza e creare più Pil», osserva. In quest'ottica, del resto, va «la modifica degli assetti contrattuali», aggiunge il vicepresidente di Confindustria.
OCSE - Commentando la classifica Ocse che vede i salari italiani agli ultimi posti, dice: «noi abbiamo un cuneo fiscale molto, molto elevato: su un salario di 100, le aziende pagano 160 e al dipendente vanno in tasca puliti 70. Questa è una sproporzione che denunciamo tutti da anni». Inoltre ci sono «tutte forme di assistenza, che oltretutto nonm vengono utilizzate al meglio. Sicuramente questo aspetto si può migliorare, lo fanno anche gli altri Paesi: potremmo mettere più soldi in tasca ai dipendenti e avere un sistema più efficiente di assistenza sia a livello sanitario che a livello sociale», conclude.
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