20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
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FMI: Europa in grave recessione, conferma stime Eurozona e Italia

Prudenza su Ocse per possibile ripresa Italia. Allarme debito Ue

In Europa la crisi economica mondiale si è concretizzata con una «profonda recessione«, a riflesso del crollo della fiducia e della domanda globale, che secondo il Fondo monetario internazionale richiederà tempo e altre contromisure prima che si possa imboccare la ripresa. Le difficoltà economiche che si trascineranno anche nella prima metà del 2010, avverte l'istituzione di Washington nel suo rapporto regionale di primavera relativo all'Europa, a quel punto dovrebbe avviarsi una «graduale ripresa».

Lo studio riprende le cifre previsionali pubblicate lo scorso 16 aprile nel rapporto annuale dell'Fmi sull'economia planetaria, il World Economic Outlook. Per l'insieme dell'Europa si stima una contrazione economica del 4,2 per cento nel 2009, con un ulteriore meno 0,1 per cento nel 2010.

Leggermente più accentuata la fase di flessione nelle economie avanzate dell'Ue: meno 4 per cento nel 2009 e meno 0,4 per cento nel 2010, e per l'area euro meno 4,2 per cento e meno 0,4 per cento. Sempre secondo l'Fmi nelle economie emergenti dell'Unione europea in media la crisi risulterà più pesante nel 2009, con un meno 4,9 per cento, ma meno nel 2010 in cui il Pil è previsto invariato. Per l'Italia l'Fmi reitera la previsione di un meno 4,4 per cento del pil nel 2009 e un meno 0,4 per cento nel 2010, in linea con l'area euro.

Per il Fondo Monetario Internazionale, comunque, la prudenza è d'obbligo sulle stime di possibile ripresa dell'Italia e di altri Paesi europei come Francia e Regno Unito, presentate lunedì dall'Ocse. Marek Belka, Direttore del Dipartimento Europeo del Fondo che ha illustrato le previsioni del Fondo in una conferenza stampa a Parigi rileva che «effettivamente alcuni Paesi hanno mostrato i primi segni di una ripresa rispetto ad altri». E l'Italia ha comunque confermato la stabilità del proprio sistema finanziario , come ha detto ad Apcom Luc Everaert, capo della divisione di studi regionali del Dipartimento Europeo del FMI, a margine della conferenza stampa, «Il sistema finanziario italiano non è stato così colpito come quelli di altri Paesi europei e questa è una cosa positiva. La crisi però ha mostrato il bisogno per l'Italia di aumentare la competitività».