19 aprile 2024
Aggiornato 02:00

Milano: alleanza con i consumatori sulla filiera italiana

Migliaia di persone per chiedere l’etichetta d’origine

MILANO - Mille litri di latte, quasi duemila coppette di gelato italiano e oltre diecimila volantini informativi sono stati distribuiti questa mattina nel simbolico assedio che  la Coldiretti ha organizzato a Milano in viale Umbria davanti all’Ipercoop e davanti all’Esselunga per difendere i prodotti italiani e per chiedere un’etichetta d’origine che permetta di informare la gente su quello che sta comprando. Mamme con i figli al seguito, operai, pensionati e tanti giovani si sono uniti agli agricoltori nel chiedere una maggiore informazione su quello che viene venduto sugli scaffali dei supermercati.

«Due prosciutti su tre sono stranieri, l’80 per cento del latte a lunga conservazione arriva dall’estero, un quarto delle mozzarelle distribuite in Italia è fatto con cagliate che arrivano da altre nazioni, ma nessuno lo dice ai consumatori che quindi non possono scegliere in piena libertà cosa comprare e cosa no – spiega Carlo Franciosi, Presidente della Coldiretti di Milano e Lodi – intanto si usa il marchio italiano per vendere e si distorce il mercato dei veri prodotti Made in Italy, mentre le nostre aziende agricole fanno sempre più fatica a vedere remunerato il proprio lavoro».

Su ogni euro speso per acquisti agroalimentari in Italia, stima la Coldiretti, 17 centesimi vanno agli agricoltori, 23 centesimi alle industrie e il resto lo ingoia tutto la grande distribuzione. Mentre dall’origine al dettaglio i prezzi subiscono moltiplicazioni ingiustificate, come ad esempio succede per il latte che passa dai 30 centesimi pagati agli allevati all’euro e mezzo al quale viene venduto alle famiglie.

Una situazione giudicata insostenibile dalle stesse organizzazioni dei consumatori. Perché «mette in crisi i produttori e non fa risparmiare neppure un centesimo per la spesa delle famiglie che continuano a esser vessate  da prezzi incredibilmente elevati». Per questo anche la Federconsumatrori ribadisce «l’importanza di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari» e di rendere obbligatoria tale misura anche se questo può dare fastidio all’Unione Europea «troppo condizionata su questo versante dalle lobbies alimentari». Secondo Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia «nel chiedere maggiore trasparenza sull’origine dei prodotti disturberemo chi continua a speculare sulla mancata informazione ai consumatori e vuole proseguire nel gioco dell’equivoco per vendere come italiani prodotti che non lo sono. Ma noi non ci fermeremo ed è per questo che abbiamo dato vita al progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana. Lo dobbiamo alle famiglie del nostro Paese e lo dobbiamo alle centinaia di nostre aziende che a causa di questa concorrenza sleale rischiano di chiudere».