20 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Class action, UNC: nuovo testo su misura per le aziende

«Molti passi indietro rispetto all’attuale art. 140 bis del Codice del consumo, subito congelato dopo la sua approvazione nel 2007»

ROMA - «Il nuovo testo di riforma della class-action che sta per essere discusso in Senato è scritto su misura per le aziende». E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, facendo osservare i molti passi indietro rispetto all’attuale art. 140 bis del Codice del consumo, subito congelato dopo la sua approvazione nel 2007.

«Il progetto è stato scritto con mano tremante dal legislatore, forse perché guidata dal mondo confindustriale -prosegue Dona insistendo su alcuni interrogativi irrisolti-. Perché privare le organizzazioni dei consumatori di una legittimazione concorrente rispetto a quella individuale? Se è giusto che ciascun cittadino possa azionarsi, non si spiega perché escludere le associazioni rappresentative dal potere di iniziativa diretta, eventualmente al fianco dei danneggiati?».

Ed ancora: «perché sanzionare in modo punitivo l’azione giudicata infondata e non prevedere analoga sanzione a carico dell’azienda che fosse ritenuta colpevole?». «La verità -conclude Dona- è che si sta lavorando ad un istituto che nessun Sig. Rossi avrà il coraggio di attivare per paura delle conseguenze di un’eventuale pronuncia di rigetto. E le aziende scorrette avranno ancora vita facile, nella certezza di restare impunite».

L’Unione Nazionale Consumatori, insieme ad Adiconsum e Movimento Difesa del Cittadino, ha convocato una conferenza stampa che si svolgerà stamane, alle ore 11 presso il centro congressi Cavour (Roma, Via Cavour 50/a) per spiegare alla stampa cosa è indispensabile modificare, perché l’azione collettiva italiana sia efficace contro le truffe, i raggiri, le furbizie e non sia un bluff utile solo a paralizzare i Tribunali e favorire il business per gli studi legali.

Interverranno, insieme a Massimiliano Dona, Paolo Landi, segretario generale Adiconsum, Cristiano Iurilli, responsabile Centro Giuridico Adiconsum e Antonio Longo, presidente di Movimento Difesa del Cittadino.