20 aprile 2024
Aggiornato 00:00

La Commissione esprime soddisfazione per l’adozione del pacchetto Clima ed energia

Volta a ridurre le emissioni di CO2 delle automobili nuove e dei combustibili per autotrazione

La Commissione europea accoglie positivamente l’adozione ufficiale, prevista per oggi, del pacchetto Clima ed energia e della legislazione volta a ridurre le emissioni di CO2 delle automobili nuove e dei combustibili per autotrazione. Le misure, approvate lo scorso dicembre, avviano decisamente l’Europa verso un’economia a basse emissioni di carbonio e contribuiranno ad aumentare la sicurezza energetica. Il pacchetto fissa obiettivi giuridicamente vincolanti per abbattere le emissioni di gas serra fino al 20% rispetto ai livelli del 1990 e per aumentare al 20% la percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020. Il pacchetto servirà anche a realizzare un altro obiettivo dell’UE, cioè un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica entro la stessa scadenza. Grazie al pacchetto l’Europa sarà la prima regione al mondo ad applicare obiettivi in materia di clima ed energia di così vasta portata e vincolanti sotto il profilo giuridico. L’adozione di oggi rappresenta un importante contributo in vista della conferenza delle Nazioni Unite sul clima del prossimo dicembre, nella quale si punterà a concludere un ambizioso accordo internazionale sul clima.

Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: «Oggi è stato raggiunto un accordo su una delle massime priorità di questa Commissione. Il pacchetto Clima ed energia è una cartina di tornasole della capacità dell’Europa di intervenire a vantaggio dei cittadini. Unito all’accordo raggiunto ieri e finalizzato a rafforzare il mercato interno dell’energia nell’UE, questo è un passo avanti importante per aumentare l’efficienza e la sicurezza energetica e rafforzare così la posizione dell’Europa in vista del nuovo accordo internazionale sul clima che verrà discusso alla fine dell’anno».

Il pacchetto traduce concretamente gli impegni che i leader dell’UE avevano assunto: riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 20% rispetto al 1990 e innalzamento al 20% della percentuale di energia rinnovabile rispetto al consumo energetico complessivo; entrambi gli obiettivi devono essere raggiunti nel 2020. Il pacchetto contribuisce inoltre ad un altro obiettivo, cioè il miglioramento dell’efficienza energetica (+20%).

Il pacchetto di misure crea i presupposti per poter ridurre ulteriormente le emissioni (dal 20% al 30%) nel caso in cui venga adottato un accordo internazionale soddisfacente sul clima, nell’ambito del quale altri paesi industrializzati e in via di sviluppo s’impegnino a dare un contributo adeguato per contenere le emissioni su scala mondiale. Tale accordo internazionale dovrebbe essere concluso a dicembre, nel contesto della conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si terrà a Copenaghen.

Il pacchetto Clima ed energia è composto da quattro testi legislativi:
* una direttiva che rivede il sistema UE di scambio delle quote di emissione (sistema ETS comunitario), che riguarda il 40% circa delle emissioni di gas serra dell’UE;
* una decisione sulla «condivisione degli oneri» che fissa obiettivi nazionali vincolanti per le emissioni dei settori che non rientrano nel sistema ETS comunitario (cfr. allegato);
* una direttiva che istituisce obiettivi nazionali vincolanti riguardanti l’aumento della percentuale di fonti rinnovabili nell’ambito del mix energetico (cfr. allegato);
* una direttiva che istituisce un quadro giuridico finalizzato a garantire un utilizzo sicuro e compatibile con l’ambiente delle tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS).

Il pacchetto è inoltre integrato da due atti legislativi approvati in contemporanea:
* un regolamento che impone di abbattere le emissioni di CO2 delle automobili nuove a 120g/km – obiettivo raggiungibile gradualmente tra il 2012 e il 2015 – e a 95 g/km nel 2020. Questo provvedimento, da solo, basterà a realizzare oltre un terzo delle riduzioni richieste ai settori che non partecipano al sistema ETS comunitario;
* il riesame della direttiva sulla qualità del combustibile, che impone ai fornitori di combustibili di ridurre del 6% le emissioni di gas serra della filiera di produzione dei combustibili entro il 2020.