19 aprile 2024
Aggiornato 16:00

Povertà, Santini: necessario un mercato del lavoro più inclusivo

«Allarme mezzogiorno, dove le condizioni di indigenza sono più diffuse e più gravi»

ROMA - «La nota dell'Istat sulla rilevazione della povertà assoluta, diffusa oggi, va letta con la massima attenzione poiché ci fornisce dati basati sulla spesa mensile delle famiglie necessaria a mantenere un livello di vita minimamente accettabile». Lo dichiara in una nota Giorgio Santini, Segretario confederale della Cisl.

«I dati, relativi al 2007, ci mostrano un paese nel quale ben un milione di famiglie e due milioni e mezzo di persone si trovano in condizioni di povertà assoluta, con alcune peculiarità. Innanzitutto il Mezzogiorno, dove le condizioni di indigenza sono più diffuse e più gravi: al Sud si concentra infatti -sottolinea Santini - la metà delle persone in condizione di marginalità sociale, con un'incidenza maggiore sul totale dei residenti: nel Mezzogiorno gli ultimi degli ultimi sono ancor più distanti dai livelli minimi accettabili».

«Per l'Istat- continua Santini- la povertà assoluta, oltre ad essere fortemente associata alle famiglie numerose o a quelle formate da anziani soli, è più accentuata e crescente, in presenza di bassi livelli di istruzione, bassi profili professionali ed esclusione dal mercato del lavoro, raggiungendo l'incidenza più elevata in presenza di capifamiglia in cerca di occupazione. Un contesto di fragilità e vulnerabilità che la attuale crisi produttiva sta sicuramente aggravando e su cui è urgente l'azione di tutte le istituzioni per costruire un mercato del lavoro che deve essere maggiormente inclusivo a partire dalle fasce più deboli».

«Occorre ragionare - conclude Santini - su nuovi strumenti di contrasto alla povertà collegati a servizi per favorire il recupero di inclusività del mercato del lavoro. Non bisogna dimenticare specifici supporti di welfare sociale per persone e famiglie al fine di contrastare l'aumento della povertà assoluta, la cui estensione e concentrazione in alcune aree del paese rimane un problema politico e sociale enorme».