19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Crisi economica

Epifani: Non è affatto finita, 2009 peggiore risultato PIL

L'ottimismo di Confindustria «non è fondato»

ROMA - La crisi economica «non è affatto finita». Lo ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervenendo al direttivo della confederazione. Anzi, «per il 2009 si confermerà il peggiore risultato del Pil per tutto il dopoguerra - ha proseguito - e prima della seconda metà del 2010 non ci sarà un vero segnale di ripresa».

Secondo Epifani «è singolare che da una settimana all'altra si possa passare, come ha fatto da ultima il presidente di Confindustria, da una preoccupazione a un ottimismo non fondato su elementi concreti. La crisi non è purtroppo passata e questo è verificabile ampiamente nei luoghi di lavoro, dove continuamente si aprono nuovi casi di crisi aziendale».

Secondo il leader della Cgil «è pericoloso che passi l'idea di aver ormai svoltato il punto peggiore della crisi». In questo modo «si sceglie di indulgere su una politica che non affronta i problemi come sarebbe necessario - ha detto Epifani al direttivo - un uso almeno in parte più intelligente, tempestivo e accorto della leva del debito pubblico avrebbe aiutato le imprese ad affrontare la crisi, subendo effetti meno pesanti, e le persone, riducendo le diseguaglianze sociali».

Il numero uno di corso d'Italia ha sostenuto che «è compito del sindacato continuare a porre l'accento sulla crisi e il modo in cui la si affronta, legando la fase di emergenza alle prospettive su come uscirne. Allentare la tensione sulla crisi significa anche continuare a non affrontare questioni di prospettiva - ha aggiunto - a partire da temi come una svolta produttiva ecocompatibile, del tutto scomparso dal dibattito italiano. Non c'è nessuna idea di risparmio energetico, di autonomia energetica, di sostenibilità ambientale. Quando la crisi sarà passata risalirà inevitabilmente il prezzo del petrolio e il problema della nostra autonomia energetica resterà grave come prima. E questa mancanza di prospettive - ha proseguito - vale per tutto, dalle infrastrutture alla politica industriale, alla sicurezza sul territorio».