FIAT, Wsj: pressing Tesoro su Chrysler, resta opzione fallimento
A Washington incontro tra Tesoro Usa, Marchionne, Nardelli e UAW
NEW YORK - Si gioca sul filo delle ore la partita per salvare la Chrysler per la quale aumentano i segnali di un possibile fallimento. Secondo Wall Street Journal, che cita fonti vicine alle trattative, alcuni funzionari dell'amministrazione Obama sarebbero oramai giunti alla conclusione che non vale la pena salvare la casa di Detroit a causa della sua scadente offerta di prodotti e della sua assenza dal mercato internazionale.
In tale contesto ieri si sono svolti a Washington, vicino al Campidoglio, nuovi incontri tra esponenti del Tesoro statunitense, l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il suo omologo della Chrysler Robert Nardelli e il presidente del sindacato del settore auto Uaw Ron Gettelfinger.
La Chrysler, che sta cercando di chiudere un accordo di alleanza con Fiat, si trova davanti alla scadenza del 30 aprile fissata dal governo Usa per raggiungere accordi per un taglio dei costi con i sindacati aziendali e i creditori. Ma l'amministrazione Obama potrebbe obbligare la casa di Detroit a chiedere l'amministrazione controllata (Chapter 11) o la liquidazione (Chapter7).
Se il Lingotto e la Uaw non commentano ufficialmente, fonti vicine alla Fiat citate dal Wall Street Journal segnalano che le due società credono ancora di poter raggiungere un accordo al di fuori delle procedure concorsuali che recepisca le preoccupazioni dell'amministrazione Usa.
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