Coldiretti: 55% vivrebbe in piccoli comuni. Esclusività in mostra
La prima rassegna nazionale dei prodotti dei piccoli Comuni al G8 agricolo
TREVISO - Il fatto che il 55 per cento degli italiani vorrebbe abitare in uno degli oltre 5800 comuni italiani con meno di 5mila abitanti è la conferma di una migliore qualità della vita, grazie a una maggiore sicurezza sociale, a un ambiente più sano e alla buona alimentazione con oltre la metà della produzione agroalimentare nazionale che si produce in questi territori. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei risultati del sondaggio on line nel piccolo comune di Cison di Valmarino (Treviso) di appena 2553 abitanti dove si trovano i grandi degli otto paesi più sviluppati per il G8 agricolo dove è stata allestita la prima rassegna nazionale dei grandi prodotti nati nei circa 5800 piccoli comuni con meno di cinquemila abitanti, promossa dalla Coldiretti, in occasione della festa nazionale dei piccoli comuni italiani che si svolge sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio, tra gli altri, del ministero delle politiche agricole.
Un patrimonio per salvare la biodiversità minacciata dall’omologazione e dagli Ogm che - sottolinea la Coldiretti - fonda il suo successo anche sul terreno particolarmente fertile che offrono i piccoli comuni alle produzioni di qualità: nel territorio di tre piccoli comuni su quattro sono presenti allevamenti destinati a produrre formaggi o salumi italiani a denominazione di origine (Dop), mentre nel 60 per cento dei piccoli comuni si trovano gli uliveti dai quali si ottengono i 38 oli italiani a denominazione di origine.
Per una maggioranza assoluta del 54 per cento, la crisi - continua la Coldiretti - si affronta infatti meglio nei piccoli comuni rispetto alle città di medie dimensioni e alle metropoli. Nei 5721 piccoli comuni italiani vivono attualmente oltre dieci milioni di italiani (10.390.206) e da alcuni anni si assiste a una tendenza all'aumento della popolazione a differenza di quanto accade nei grandi centri. Nell’ultimo anno, a fronte della crescita dell’uno per cento nei comuni con meno di 5mila abitanti, la popolazione nei centri con più di 250mila abitanti è rimasta praticamente stabile.
Non è un caso – precisa la Coldiretti - che molti stranieri illustri amanti dell'italia abbiano scelto come «buen retiro» piccoli centri come george clooney che trascorre il tempo libero a laglio sul lago di como (888 abitanti) e mick hucknall, il cantante dei simple red, che produce vino a sant'alfio (catania) (1645 abitanti). E da piccoli centri vengono anche grandi campioni nazionali come valentino rossi di tavullia in provincia di pesaro (4.800 abitanti) o vasco rossi di zocca (4.640) in provincia di modena.
Dall’inizio del secolo scorso, il 75 per cento della biodiversità genetica delle colture agricole è andata perduta e nel mondo attualmente solo quattro piante commestibili (mais, riso, grano e patate) forniscono il 60 per cento dell’energia alimentare mondiale anche se ci sono tra le 7.000 e le 10.000 specie. nel piccolo comune di cison di valmarino (treviso) la Coldiretti ha allestito la prima rassegna nazionale dei grandi prodotti nati nei circa 5800 piccoli comuni con meno di cinquemila abitanti per richiamare l’attenzione sulla necessità di integrare l’obiettivo di raddoppiare la produzione mondiale entro il 2050 con quello della preservazione della biodiversità e la conservazione dell’ambiente. Dal fagiolo di lamon (3412 abitanti) al morellino di scansano (4836 abitanti) dal salame di varzi (3539 abitanti) al vino di gavi (4506 abitanti), dai mostaccioli di soriano calabro (3068 abitanti) alle lenticchie di onano (1169 abitanti), dal farro di monteleone (681 abitanti) ai maccheroncini di campofilone (1803 abitanti), dal lardo di arnad (1292 abitanti) ai fagioli di sarconi (1351 abitanti), dai carciofi di paestum (981 abitanti) all’aglio di voghiera (3945) e molti altri prodotti sono i protagonisti della rassegna.