28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
L’albergo non sottrae, ma genera risorse economiche, cultura, valore ambientale e occupazione

Ville Ponti: sgombriamo il parco da equivoci!

L’obiettivo è quello di far chiarezza su un progetto chiave per lo sviluppo del nostro territorio

VARESE - Sono tanti, addirittura troppi, gli equivoci che - generati consapevolmente o meno da diverse parti - stanno creando un clima di inutile confusione su un progetto che invece si colloca fra quelli che hanno le potenzialità per far compiere un autentico salto qualitativo alla Varese congressuale. Per sgombrare il campo da fraintendimenti e ambiguità, la Camera di Commercio entra di nuovo nel dibattito per ribadire parole chiare e precise sulla vicenda dell’albergo a supporto del Centro Congressi «Ville Ponti».

«Il primo elemento da tenere in considerazione – sottolinea il presidente Bruno Amorosoè che mai, e ripeto mai, si è pensato di realizzare la struttura all’interno del parco delle Ville Ponti. L’albergo sorgerà, una volta espletate nel modo più trasparente tutte le procedure di garanzia previste, su un terreno dove qualsiasi intervento non può essere che di riqualificazione ». Il riferimento è a un’area tra via Cadolini e via Borgognone dove non c’è alcuna situazione che si possa definire di «patrimonio ambientale». «L’Accordo di Programma sul colle di Biumo Superiore – riprende Amoroso – rappresenta poi l’autentico elemento qualificante del percorso di valorizzazione di un’area di grande potenzialità, culturale e congressuale. Un percorso che, lo sto verificando con soddisfazione, vede la massima sinergia tra Camera di Commercio, Comune, Regione e un partner qualificato come il Fai. Un Accordo di Programma che, ne sono convinto, ci porterà alla miglior soluzione sui temi collegati alla valorizzazione ambientale e delle questioni urbanistiche e viabilistiche che oggi limitano le potenzialità del colle di Biumo Superiore».

Tra i falsi miti, ovvero i luoghi comuni da sfatare, c’è anche quello che - una volta realizzate due strutture dell’accoglienza in occasioni dei recenti Mondiali di ciclismo - Varese non abbia più bisogno di nuovi alberghi. Che non sia così è confermato, giorno dopo giorno, da chi opera nell’organizzazione congressuale. «Prendiamo a mo’ di esempio – sono sempre parole del presidente Amoroso – proprio un evento recente: l’assemblea nazionale dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. Sapete che la si è potuta accogliere all’inizio di aprile perché solo in quella data a Varese c’era una disponibilità alberghiera tale da accogliere per tre giorni 500 professionisti provenienti da tutta Italia? In altre settimane non sarebbe stato possibile ospitare un evento che ha generato un indotto da 170mila euro!».

Le strutture oggi presenti sul mercato, infatti, hanno la loro vita e non si può di certo concentrare le date congressuali nei periodi, magari a Natale o a ferragosto, quando le statistiche indicano che gli alberghi varesini soffrono di bassa occupazione delle stanze. «E noi dovremmo castrare le potenzialità di una sede congressuale ambita per bellezza ambientale e dotazione tecnologica perché rinunciamo a realizzare un albergo che faccia da pivot, in grado di aumentare e stabilizzare il tasso d’occupazione dell’offerta varesina?».

A proposito di altri luoghi comuni fatti circolare più volte negli ultimi mesi,  il presidente della Camera di Commercio precisa che, nella realizzazione dell’opera, non si toccherà un solo euro di risorse pubbliche: «Anche questo è un dato che abbiamo ripetuto più volte, ma forse vale la pena sottolinearlo ancora: non un solo euro di risorse pubbliche verrà toccato per realizzare una struttura che sorgerà con un project financing. Anzi, gli oneri d’urbanizzazione conseguenti all’opera finanzieranno tutte le iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale che l’Accordo di Programma prevede per il colle di Biumo Superiore».