Crisi USA, Obama: intraprese azioni senza precedenti
Bernanke intravede «cauti segnali» di attenuazione recessione
WASHINGTON - «Abbiamo risposto alla crisi dell'economia con azioni senza precedenti». E' quanto ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando alla Georgetown University di Washington Dc. Obama, che ha ricordato di aveva parlato nella stessa sala durante la campagna presidenziale, ha precisato anche che vuole essere «onesto» sui rischi che potrebbero continuare a pesare sull'economia Usa. E per il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, si intravedono alcuni «cauti segnali» di un'attenuazione della recessione negli Usa. Il capo della Banca Centrale, in un discorso preparato per un intervento al Morehouse College di Atlanta, si è detto «fondamentalmente ottimista» sulle prospettive di ripresa economica, enfatizzando gli ultimi dati incoraggianti sulle vendite di case e di auto e sulla spesa per le costruzioni.
Bernanke ha però sottolineato che le speranze di un solido recupero, che possa durare nel tempo, risiedono nel successo del governo nello stabilizzare i mercati finanziari e nello sblocco del credito. «Una ripresa dell'attività' economica rappresenta il primo passo verso la fase di recupero. Ma questa non potrà durare senza una stabilizzazione del sistema finanziario e dei mercati del credito» ha affermato Bernanke.
Per permettere all'economia di ripartire negli ultimi mesi la Fed ha abbassato i tassi d'interesse ai minimi storici, vicini allo zero, ed avviato una serie di programmi mirati al ripristino del credito per le famiglie e le aziende americane. La Banca Centrale ha recentemente pompato nell'economia 1.200 miliardi di dollari per ridurre i tassi sui mutui e su prestiti di altro tipo.
Molti analisti ritengono che l'economia statunitense continuerà a contrarsi nel secondo trimestre, ma ad un tasso nettamente inferiore rispetto agli ultimi mesi, probabilmente pari ad un range del 2%-2,5%, in rialzo rispetto al pessimo -6,3% registrato negli ultimi tre mesi del 2008.
Tuttavia, se da un lato si intravedono alcuni segnali di recupero per alcuni settori dell'economia, tanto da far sbilanciare lo stesso presidente della Fed sulle prospettive della ripresa, dall'altro le vendite al dettaglio faticano a ripartire, temperando l'ottimismo delle ultime settimane, dato che i consumi contano per circa due terzi dell'attività economica a stelle e strisce.
Nel mese di marzo infatti le vendite hanno registrato un calo dell'1,3%, spiazzando completamente gli economisti che avevano invece previsto un rialzo dello 0,3% dell'indicatore. A gravare sul dato è stato in primo luogo il forte calo nella componente delle automobili, danneggiata dal forte rallentamento della domanda. A soffrire sono stati anche i settori dell'abbigliamento e dell'arredamento.
Molte società del comparto hanno registrato nell'ultimo mese un evidente calo delle vendite comparate (relative ai punti vendita con almeno un anno di attivita' alle spalle). L'azienda leader del settore, Wal-Mart, ha riportato un timido rialzo del dato pari a +1,4%, non sufficiente a rispettare le attese degli analisti.
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