24 aprile 2024
Aggiornato 12:00

Editoria, Fammoni (Cgil): conflitto interessi esce da attualità politica

«Problema rilevante e grave, non bisogna rassegnarsi»

ROMA - «Il monopolio dell’informazione e il tema del conflitto di interessi sono derubricati dall’attualità politica». Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito al fatto che «da sempre - osserva -, per quanto riguarda le nomine Rai, c’è troppa invadenza della politica, ma una riunione svolta a casa del Premier, di cui si da pubblico resoconto e in cui si decideranno le principali nomine di reti e TG del servizio pubblico, è davvero passare il segno».

Il dirigente sindacale ricorda quando «il Presidente del Consiglio che usciva dal Consiglio dei Ministri in occasione delle decisioni che riguardavano i suoi interessi ma adesso siamo all’ostentazione del conflitto di interessi come metodo normale e quello che colpisce è che anche gran parte della stessa informazione lo considera tale».

«Il problema è rilevante e grave - commenta Fammoni - lo testimoniano le tante iniziative sbagliate contestualmente in atto: dai tagli all’editoria al tentativo di carcere per i giornalisti, dai meccanismi della pubblicità a normative antitrust che favoriscono la concentrazione, dall’omologazione delle notizie al condizionamento della libertà di informazione esercitato con forme di lavoro precario, dalla differenza delle presenze nei media, e altro ancora». Per il segretario confederale Cgil, «non bisogna rassegnarsi. Considero il merito del saluto ai dipendenti Rai del neo presidente Garimberti molto positivo. Occorre dunque - conclude Fammoni - continuare una coerente iniziativa per il pluralismo dell’informazione, perché il diritto dei cittadini ad essere informati, non sia ancor più compromesso».