Inflazione: a marzo scende all’1,2%, ma alimentari crescono del 3%
Per Adoc è speculazione che danneggia le famiglie di oltre 2mila euro l’anno
ROMA - L'inflazione a marzo scende all'1,2%, grazie alla forte contrazione dei costi energetici, del 6,6% rispetto all'anno passato. Ma, nonostante il calo dell'energia, gli alimentari continuano a crescere, una speculazione per l'Adoc, che stima in 2mila euro annue il danno provocato alle famiglie.
«E' paradossale e fortemente contraddittorio che, nonostante gli ultimi mesi di calo progressivo dell'inflazione, il livello dei prezzi degli alimentari continui a aumentare - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - riteniamo sia in atto una forte e odiosa speculazione a danno delle famiglie, che le priva di un possibile risparmio a fine anno di 2mila euro, circa 180 euro al mese.
Considerano i minori costi per energia e trasporti i prezzi dei prodotti alimentari sarebbero dovuti calare del 20%, a rigor di logica. Invece continuano a salire. Questo favorisce un ulteriore calo dei consumi a livello generale. Secondo le stime dell'Adoc nel 2009 i consumi registreranno un calo di circa il 5% dovuto principalmente al crollo delle vendite dei beni e servizi secondari, che già l'anno scorso hanno registrato un calo del 6-7% e che stanno diventando sempre più inaccessibili per i consumatori. Anche i carburanti soffrono di fenomeni speculativi, con la benzina che ritorna a crescere grazie al giochetto della doppia velocità.
Appena il costo del greggio cresce, subito il prezzo della benzina sale. Al contrario, quando il greggio cala, la benzina non scende. Si sta realizzando un «furto» dei possibili risparmi derivanti dal basso costo del greggio, che noi stimiamo in circa 400 euro l'anno, se la situazione dovesse perdurare.«