Forestazione: in Basilicata lontana l'intesa sul piano triennale
Sindacati pronti alla mobilitazione
POTENZA - «Siamo pronti a mobilitare i lavoratori per ottenere le 151 giornate». Il segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, non usa mezzi termini e alza il tiro sul piano triennale di forestazione. Tra Regione e sindacati non c'è accordo sulla questione più antica e spinosa: le 151 giornate. «Per noi il prolungamento del calendario dei cantieri forestali è un obiettivo primario - dice Lapadula - ma per superare la situazione di stallo che si è venuta a determinare riteniamo che il confronto si debba spostare al tavolo della presidenza della giunta regionale, così come hanno chiesto in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil, perché la questione non è tecnica ma politica».
«Lo sciopero è una delle ipotesi che stiamo vagliando per dare una risposta forte - continua ancora Lapadula - e per rimettere in moto il confronto con il governo regionale. Le 151 giornate non sono un capriccio del sindacato ma un obiettivo assolutamente realizzabile e compatibile sul piano finanziario. Si tratta di rendere omogenea la situazione sul territorio, obiettivo che lo stesso vicepresidente Santochirico ha detto di condividere intervenendo al nostro congresso regionale. Ci sono aree della regione, come la Val d'Agri, dove le 151 giornate sono già una realtà. E poi ci sono zone dove le giornate oscillano tra le 101 e le 115. La Regione onori gli impegni altrimenti la risposta non potrà che essere la mobilitazione generale dei 4.500 braccianti forestali».
Secondo Lapadula la vera sfida è «rendere la forestazione una filiera ambientale moderna e produttiva. La forestazione è un investimento, una polizza sulla sicurezza del territorio. Lo dice anche la Fao. Secondo l'agenzia Onu per l'alimentazione e l'agricoltura - riferisce Lapadula - la gestione sostenibile delle foreste potrebbe creare almeno 10 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo. Una bella boccata di ossigeno in una regione che sta pagando un conto salato alla crisi economica e che è interessata dal sempre più preoccupante fenomeno dello spopolamento delle aree interne, con effetti devastanti sulla tenuta del territorio. La Basilicata ha un patrimonio forestale di 300 mila ettari, due parchi nazionali, parchi regionali e aree protette che vanno governate e allo stesso tempo presenta le insidie tipiche di un territorio fragile che necessita di cura e manutenzione. Lesinare oggi sulle risorse da destinare alla forestazione e alla tutela dell'ambiente vorrebbe dire spendere di più domani per tamponare gli effetti del dissesto idrogeologico».
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