26 aprile 2024
Aggiornato 22:00

Moda, Filtea: aspettiamo risposte urgenti da Scajola

In particolare si è sottolineata l’importanza di alcuni provvedimenti specificatamente indirizzati al settore tessile-moda

ROMA - Le rappresentanze imprenditoriali e sindacali della filiera produttiva italiana del tessile - abbigliamento - pelli - cuoio - calzature - occhiali (Anci, Aimpes, Filtea-Cgil, Tessilivari, Claai, Federazione Moda Confartigianato, Settore Moda Casartigiani, Uilta-Uil, Cna Federmoda, Femca-Cisl e Anfao) si sono riunite a Milano, presso la sede di Sistema Moda Italia, per una valutazione unitaria delle proposte avanzate dal Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nel corso dell’incontro del 19 marzo, a sostegno di investimenti, occupazione e redditi del settore. La segretaria generale della Filtea, Valeria Federli, così commenta: «Aspettiamo risposte complessive e urgenti dal tavolo nazionale interministeriale aperto dal ministro Claudio Scajola».

Tutti i partecipanti, condividendo le forti preoccupazioni per l’accelerazione della crisi, hanno ritenuto utili le prime parziali risposte ricevute e l’attenzione dedicata alle proposte contenute nel documento unitario di politica industriale; nello stesso tempo, hanno rilevato la totale assenza di risposte sul versante dell’occupazione ed in particolare dell’occupazione femminile.

In particolare si è sottolineata l’importanza di alcuni provvedimenti specificatamente indirizzati al settore tessile-moda, tra cui il riconoscimento, mediante una semplice circolare ministeriale, dei costi per la realizzazione dei campionari tra quelli che possono usufruire del credito d’imposta in quanto assimilati ai costi di ricerca e innovazione; così come l’impegno del Ministero a sostenere attraverso un apposito fondo di 50 milioni di euro i prodotti certificati dal punto di vista della tutela della salute e dell’ambiente e lo stanziamenti di 120 milioni di euro per aiutare le aziende a sostenere i costi previsti dal regolamento REACH sull’utilizzo dello sostanze chimiche, al fine di facilitare la sostituzione di materie prime non contemplate dalle tabelle del regolamento.

Tutti gli intervenuti nel dibattito hanno però fortemente sottolineato, a partire dalla gravità della crisi che va precipitando e accentuandosi, di cui sono un evidente segnale l’esplodere della cassa integrazione, il crollo delle esportazioni ed il forte calo delle presenze di compratori alle maggiori fiere del settore, la necessità che dalla enunciazione si passi ad una rapida attuazione dei provvedimenti. La crisi, che è crisi degli ordinativi, che coinvolge aziende altrimenti sane, perché riorganizzate e competitive, rischia di portare irrimediabilmente fuori dal mercato parte significativa delle filiere produttive e delle aziende medie e piccole essenziali per la loro configurazione e i lavoratori coinvolti, che in larga misura non rientreranno più al momento dell’auspicata ma incerta ripresa. Anche per questo è stata ribadita la priorità e la contemporanea estrema urgenza dell’ampliamento degli ammortizzatori sociali e degli interventi a sostegno dell’occupazione femminile, oltre che la certezza e l’effettiva rapida realizzazione delle misure per l’innovazione le politiche industriali e per il credito, al fine di assicurare flussi regolari di finanziamenti al settore. In una lettera inviata al Ministro Claudio Scajola si chiede, perciò, di attivare con tempestività il confronto con gli altri ministeri competenti ed, in particolare, quello del Welfare, delle Pari Opportunità e del Tesoro.