26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
La proposta di legge Reguzzoni-Versace-Calearo

DDl su tessile made in Italy è legge

Le nuove disposizioni saranno in vigore dal 1° ottobre 2010, previa notifica della Ue per il necessario esame di compatibilità

ROMA - La Commissione attività produttive della Camera ha approvato in sede deliberante il ddl sul Made in Italy. La norma ora è legge. Il via libera è stato dato all'unanimità. Il testo prevede l'etichettatura dei prodotti del tessile, delle calzature e della pelletteria e la possibilità del bollino «Made in Italy» solo se in toto o nella maggior parte delle fasi la lavorazione del prodotto è avvenuta nel nostro Paese (e va indicato dove e quali fasi sono avvenute extra-Italia).

In pratica l'etichetta made in Italy, in base alla nuova legge, è consentita «esclusivamente per prodotti finiti per i quali le fasi di lavorazione», «hanno avuto luogo prevalentemente nel territorio nazionale e, in particolare, se almeno due delle fasi di lavorazione per ciascun settore sono state eseguite nel territorio medesimo e se per le rimanenti fasi è verificabile la tracciabilità». La proposta di legge Reguzzoni-Versace-Calearo sul made in Italy, costituita da 4 articoli, nel corso dell'iter parlamentare ha accolto una serie di modifiche e precisazioni, risultato del lavoro svolto con le associazioni di categoria e i rappresentanti nazionali e locali del Tac (settore tessile, abbigliamento, calzaturieri).

LE REAZIONI - Si è detto molto soddisfatto il primo firmatario del provvedimento, il leghista Marco Reguzzoni, che insieme a Versace e Calearo ha tifato moltissimo per l'approvazione del provvedimento. «Si tratta - ha detto Reguzzoni - dell'inizio di un percorso che porterà i consumatori finalmente a sapere quello che comprano e sarà importante anche per la tutela dei lavoratori in questo periodo di crisi». Per Massimo Calearo (Gruppo misto) è solo l'inizio di un percorso. «Una pietra miliare del piano di tutela del Made in Italy. La legge Reguzzoni-Versace-Calearo dovrà, però, essere integrata da provvedimenti a sostegno dei marchi. Siamo solo all'inizio, al primo step di un percorso che difende la struttura portante dell'economia italiana, la piccola e media impresa». Per Santo Versace (Pdl, in foto) si tratta di un grande risultato. «Un primo passo per un'Europa della cultura e dello sviluppo dei popoli contro l'Europa dei mercanti e dei burocrati che invece abbiamo ora». Il relatore Enzo Raisi (Pdl) ha voluto sottolineare che la nuova legge «porta la firma di tutti i gruppi. Con questo tipo di provvedimento, in gioco dal 2003, stavolta é stata fatta la scelta giusta ed é stato dato un segnale forte».

SODDISFAZIONE DI CONFARTIGIANATO - «Un buon risultato, raggiunto in tempi brevissimi. Anche se finora riguarda soltanto tre settori, è un’altra tappa del percorso per difendere e valorizzare con norme certe i prodotti delle imprese che investono e danno lavoro in Italia. Chi se non l’Italia, secondo Paese manifatturiero in Europa dopo la Germania, deve tutelare il patrimonio di qualità, creatività, ben fatto che ci ha consentito di ridurre l’impatto della crisi?».
Il Presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini commenta così l’approvazione definitiva del Ddl sulla tutela del tessile made in Italy.
«Confartigianato – sottolinea Guerrini - ha fatto della battaglia a difesa del made in Italy il simbolo dell'uscita dalla crisi per le piccole imprese. Siamo sempre stati in prima linea a sollecitare iniziative concrete per valorizzare il nostro patrimonio manifatturiero e per consentire ai consumatori di riconoscere l’origine e la qualità dei prodotti. E ora, anche grazie alle nostre battaglie, sia a livello europeo che nel nostro Paese sta crescendo la consapevolezza che il made in Italy non si difende a parole, ma con atti concreti ed efficaci».
Secondo Guerrini «ora bisogna andare con coraggio in direzione di una norma che tuteli la denominazione d’origine. Su questo fronte cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da parte di altri Paesi manifatturieri d'Europa, come la Francia e la Germania».