19 aprile 2024
Aggiornato 15:00

Federlazio e CCIAA Roma presentano indagine sulle fiere

La maggior parte degli intervistati (38%) ha individuato nella promozione pubblicitaria una delle principali iniziative da mettere in atto per l’efficacia di una partecipazione fieristica

ROMA - Si è svolto oggi a Roma, presso il Centro Congressi Casa S. Bernardo, il Convegno «Progettazione e sperimentazione di nuovi servizi a supporto delle Pmi di Roma in campo fieristico». All’incontro hanno partecipato il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini, il Segretario Generale della Cciaa Roma Pietro Abate, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, l’Assessore Regionale alla Piccola e Media Impresa Francesco De Angelis, il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci, il Responsabile Internazionalizzazione Federlazio Stefano Scipioni, il coordinatore del progetto Francesca Liani.

Nel corso del Convegno è stata presentata un’indagine svolta su un campione di 50 aziende (90% di Roma, 10% altre Province) cui è stato sottoposto un questionario con lo scopo di individuare tutte le criticità che possono presentarsi a un’impresa che partecipa ad una fiera e il supporto che in tal senso può dare la Camera di Commercio. L’indagine fa parte della seconda fase di un più ampio progetto nato nel 2007 e realizzato dalla Federlazio con il contributo della Camera di Commercio di Roma.

Secondo le risposte degli imprenditori, i fattori critici di cui si deve tener conto se si vuole affrontare con successo una fiera, sono principalmente da ricercare negli stand (32%) – la criticità maggiormente segnalata è la difficoltà nell’ottenere una buona posizione nell’area espositiva -, nella conoscenza del mercato (11%), nella pubblicità (11%), nel supporto pre-post fiera (10%), nel personale qualificato (9%).

La maggior parte degli intervistati (38%) ha individuato nella promozione pubblicitaria una delle principali iniziative da mettere in atto per l’efficacia di una partecipazione fieristica, seguita da una buona progettazione dello stand (19%) e da un’adeguata scelta di prodotti (10%).

Il 24% degli intervistati segnala la necessità di avere un maggiore sostegno da parte della Camera di Commercio soprattutto per quanto riguarda le azioni di comunicazione, seguite dal supporto alle attività logistiche e commerciali (22%).

Il 33% considera indispensabile che da parte della CCIAA vengano erogati maggiori contributi alle imprese partecipanti (allestire materiale informativo che presenti gli eventi fieristici nazionali ed internazionali e riporti pareri e valutazioni di tali eventi; organizzare missioni per conoscere altri mercati; incrementare le fiere di settore e le relative azioni promozionali).

Riguardo la valutazione sui servizi «pre-in-post fiera» è risultata una sostanziale eterogeneità delle risposte. Tuttavia si può rilevare una considerazione comune: l’esigenza di essere sostenuti sia in termini economici che di supporto pratico alla partecipazione e di poter contare su servizi di affiancamento e formazione.

Il progetto realizzato da Federlazio e Camera di Commercio di Roma ha portato anche alla individuazione di due strumenti utili ai partecipanti alle fiere: il vademecum e il programma formativo. Il primo, presentato nel corso del convegno, intende offrire una guida pratica alle azioni da intraprendere nelle principali fasi che precedono, caratterizzano e seguono la partecipazione ad una fiera. Un vero e proprio passepartout in grado di fornire le chiavi di accesso per una partecipazione efficace all’evento fiera, completa anche di cd.

Il programma formativo sarà articolato su due livelli, Basic e Advanced, tenuto conto del grado di esperienza dei destinatari. Il corso Basic è principalmente rivolto alle imprese neo-costituite e quindi in genere inesperte rispetto alla partecipazione ad una fiera, mentre l’advanced è indirizzato ad imprese con esperienza pregressa in ambito fieristico.

Nel corso dell’incontro il Presidente della Federlazio, Maurizio Flammini, ha dichiarato che «gli imprenditori dovranno mostrare ancora più coraggio per cercare partner in nuovi mercati, in aree geopolitiche promettenti quale ad esempio il subcontinente indiano, verso le quali le imprese laziali hanno spesso avuto un approccio saltuario e scarsamente programmato. Starà a noi imprenditori avere la capacità di capire queste mutazioni e fare di un problema un’opportunità, investendo nel contempo in settori innovativi per accrescere, con la ricerca, la nostra competitività internazionale».