8 maggio 2024
Aggiornato 17:00

Call center e privacy, ADUC: Nuove norme che saranno puntualmente violate

«Occorre maggiore rigore del Garante e più denunce degli utenti»

FIRENZE - Il Garante della Privacy tenta di mettere una pezza alla sanatoria del decreto «Milleproroghe» con cui il Parlamento ha concesso ai call center l'utilizzo delle banche dati non legittime fino a fine 2009. Chi non rispetta i nuovi paletti rischia sanzioni da 30 mila a 300 mila euro: promozione e offerte commerciali, dovranno utilizzare solo banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1 agosto 2005; non si possono chiedere consensi per futuri contatti; vietato cedere le banche dati a terzi.

Visto l'andazzo... gli uffici dell'Autorita' si preparino a redigere corposi verbali. I call center non hanno mai smesso di martellare gli utenti con telefonate mai autorizzate, ma da quando il Parlamento ha fatto loro il regalo, il mercato ha riconquistato 'vigore'. Le società di call center, in combutta con le aziende committenti (gestori telefonici in primis) non tengono in alcun conto le indicazioni degli utenti a non essere più disturbati; raccontano balle mastodontiche agli utenti pur di rifilargli contratti; alcuni esempi: Telecom e' fallita, quindi devi passare con noi; disdire un contratto con Telecom e' illegittimo; tutte le utenze della sua via sono state cedute a noi, quindi non le resta che dire sì, e così via.

Tali abusi, inoltre, vengono compiuti anche tramite l'invio di sms pubblicitari, dove il mittente e' sconosciuto, rimandando al sito di una società pubblicitaria.
Affinché le ipotizzate sanzioni possano avere un minimo di efficacia, il Garante della Privacy deve mettersi subito all'opera, comminando la prima sanzione non appena le ultime disposizioni saranno pubblicate in Gazzetta ufficiale.

Agli utenti raggiunti da telefonate o sms promozionali non autorizzati, consigliamo di denunciare il tutto al Garante della Privacy:
http://www.garanteprivacy.it/garante/navig/jsp/index.jsp?docName=scrivi