26 aprile 2024
Aggiornato 06:00

Piano casa, Legambiente: Due provvedimenti pericolosi

Blitz di attivisti di Legambiente oggi presso la sede romana della Regione Calabria, alla Commissione degli Assessori regionali all’Ambiente

Due provvedimenti pericolosi, che potrebbero avere pesanti ricadute non solo di carattere ambientale e paesaggistico ma anche sulla sicurezza strutturale degli edifici e in termini di aumento del lavoro sommerso. E’ negativo il giudizio di Legambiente sul «Piano casa» che il governo intende far passare per decreto già venerdì prossimo e sui contenuti del disegno di legge che dovrebbe modificare il testo unico dell’edilizia e il codice dei beni culturali.

Per manifestare questo dissenso, attivisti dell’associazione ambientalista si sono recati questo pomeriggio presso la sede romana della Regione Calabria, alla Commissione degli Assessori regionali all’Ambiente, per chiedere alle Regioni di non abbassare la guardia.
«E’ fondamentale in questa fase - spiega Sebastiano Venneri, vice presidente di Legambiente - che le Regioni si attivino per recuperare tutto il protagonismo possibile. Perché spetterà poi a loro recepire e tradurre sul territorio i provvedimenti che varerà il governo».

La riqualificazione edilizia - così come la prevedrebbe il decreto legge - con demolizione e ricostruzione promossa attraverso premi in cubatura, al di fuori di piani regolatori e dei regolamenti edilizi rischia, secondo Legambiente, di coprire speculazioni. Il Piano Casa dovrebbe, invece, tener presente le esigenze delle aree periferiche delle città che meritano interventi di qualità e non nuove colate di cemento. Le Regioni dovranno definire con chiarezza le tipologie di intervento, i caratteri, le aree e le categorie escluse, per impedire che siano realizzati manufatti di scarsa qualità che possano complessivamente degradare l'identità del paesaggio e delle città italiane. Inoltre, gli aumenti di cubatura annunciati, per rendere più moderno, efficiente e di qualità il patrimonio edilizio italiano, dovrebbero essere tutti vincolati a chiari obiettivi di efficienza, attraverso l’obbligo di certificazione energetica degli edifici e con l'integrazione delle fonti rinnovabili.

Anche il disegno di legge - semplificando all’estremo le procedure edilizie, con l’abolizione del permesso di costruire, e incentivando il fai da te - potrebbe secondo Legambiente rappresentare un pericoloso regalo all’illegalità in un settore dove è già altissimo il rischio ‘Far West’, tra abusivismo edilizio e lavoro nero. La riduzione delle sanzioni per tutte le violazioni di legge, sia penali che amministrative potrebbe trasformarsi in una vera e propria depenalizzazione dei reati di abusivismo edilizio. Mentre grazie ad autorizzazioni in deroga e accertamenti postumi di conformità, si potrà sanare tutto e sempre.