4 novembre 2025
Aggiornato 03:30

Confindustria, appello al Governo: crisi è reale, ora soldi veri

Martedì vertice tra Marcegaglia e Berlusconi

ROMA - Il pressing di Confindustria sul governo affinché vari al più presto un pacchetto di aiuti alle imprese è sempre più insistente. La crisi è reale e «non è una boutade mediatica» e servono subito «soldi veri» per affrontare l'emergenza, dice il presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, rivolgendosi direttamente al premier Silvio Berlusconi. E sottolinea: «è il momento di usare il linguaggio della verità» poiché «tacere significherebbe tradire il Paese. Bisogna usare la parola giusta: emergenza».

Marcegaglia chiede concretezza e lo stop del braccio di ferro in atto tra Tesoro e Bankitalia. Ci rivolgiamo a lei - dice Marcegaglia da Palermo intervenendo al convegno della Piccola industria di Confindustria.- perché il governo sia pienamente consapevole della gravità della situazione e assicuri il sostegno alle imprese. Adesso servono soldi veri su alcuni punti essenziali». Il presidente degli industriali tiene a precisare che la Confindustria conosce «bene» le «difficoltà» dovute al nostro debito pubblico e le «condizioni internazionali per il suo finanziamento». Ma proprio per questo i «denari a sostegno delle imprese devono essere veri, certi e arrivare subito. Non chiediamo sussidi, ma ossigeno per poter essere poi in grado di cavalcare la ripresa appena arriverà».

In assenza di una vera risposta, «rischiamo di perdere i veri campioni del made in Italy«. Marcegaglia ricorda così che «il credito è essenziale per la sopravvivenza delle imprese». E in proposito aggiunge: «non vogliamo vedere i conflitti istituzionali a cui assistiamo oggi, ma una grande collaborazione tra Bankitalia e governo, tra banche e imprese». Dalla sua parte la fotografia scattata qualche giorno fa dal Centro Studi di Confindustria secondo cui una azienda su dieci ha difficoltà a ottenere finanziamenti e un'indagine di Unioncamere da cui emerge che un'impresa su tre denuncia restrizioni nell'accesso al credito nell'ultimo anno. Tra le misure che la Marcegaglia punta ad ottenere: un fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l'avvio dei cantieri anche più piccoli, uno sgravio fiscale per le imprese che fanno uno sforzo importante nel capitalizzare («Non vi è dubbio - dice - che le aziende con poco capitale non riusciranno a sopravvivere«), il pagamento alle aziende dei crediti che vantano nei confronti della pubblica amministrazione.

La Marcegaglia batte poi il ferro sulle consuete 'bandiere' di Confindustria: la necessità di riforme strutturali, i tagli alla spesa pubblica improduttiva e alla burocrazia, ma anche ai costi della politica, a partire dall'abolizione delle province. La leader degli industriali promuove infine le misure del governo sugli ammortizzatori sociali e i co.co.co., anche se aggiunge che non si possono dare sussidi di disoccupazione «se poi non riusciamo a creare nuovi posti di lavoro perchè le imprese falliscono». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dopo l'intervento di quest'ultima a Palermo si sono sentiti per telefono, «dandosi appuntamento martedì pomeriggio per un confronto sulla grave crisi economica e sui provvedimenti urgenti da prendere». Lo rende noto un comunicato di Confindustria.