29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Confcommercio, nel 2009 consumi in calo dell’1%

Consumi: per Adoc scenderanno del 5%

Penalizzati beni secondari e piccoli esercizi

Secondo la Confcommercio il 2009 registrerà un nuovo calo dei consumi, pari all'1%. Per Adoc il calo sarà più drastico, intorno al 5%, determinato soprattutto dalle difficoltà delle famiglie di acquistare beni e servizi secondari.

«Secondo le stime dell'Adoc nel 2009 i consumi registreranno un calo di circa il 5% - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - dovuto principalmente al crollo delle vendite dei beni e servizi secondari, che già l'anno scorso hanno registrato un calo del 6-7%. Il carovita e la progressiva perdita del potere d'acquisto costringono i consumatori italiani a rinunciare necessariamente ai beni non alimentari.

Discesa dei prezzi - L'unica possibilità di rilancio dei consumi potrebbe realizzarsi attraverso i risparmi, fino a 3mila euro, che le famiglie potrebbero accumulare durante l'anno, derivanti dalle minore spese per carburanti, energia e alimentare. Anche se è una possibilità difficile da concretizzarsi, ci sono resistenze speculative che impediscono la regolare discesa dei prezzi, soprattutto di benzina e alimentari. Per questi ultimi il calo dei prezzi sarebbe già dovuto avvenire considerando i minori costi energetici per il trasporto. Stesso discorso per i carburanti, la crisi toglie il pelo ai petrolieri ma non il vizio di speculare sui consumatori e sulle famiglie italiane. Appena il costo del greggio è cresciuto, subito il prezzo della benzina è salito, arrivando a sfiorare quota 1,20 euro al litro. Al contrario, quando il greggio cala, la benzina non scende. Si sta realizzando un «furto» dei possibili risparmi derivanti dal basso costo del greggio, che noi stimiamo in circa 400 euro l'anno, se la situazione dovesse perdurare.»

Per Adoc a fare le spese sono maggiormente i piccoli esercizi
«Il piccolo commercio è in agonia - continua Pileri - i negozi locali stanno lanciando un disperato urlo di aiuto, versano in condizioni economiche gravissime. Nei centri storici ha chiuso oltre il 20% dei locali, un piccolo negoziante al giorno, in ogni città, è costretto a chiudere bottega. Dati confermati anche dalla stagione appena conclusa dei saldi. Gli acquisti dei consumatori nei negozi al dettaglio di abbigliamento e calzature sono complessivamente calati del 9% rispetto all'anno scorso. Questi dati confermano le preoccupazioni espresse dall'Adoc e non recepite da enti locali, Governo e dai commercianti stessi. Oltre a creare un danno sia culturale che economico, creano un problema serio anche per tutti coloro che sono impossibilitati ad accedere ai centri commerciali, in primis gli anziani.«