25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Rivedere radicalmente la direttiva nitrati

Summit di Coldiretti su assicurazioni grandine e direttiva nitrati

Zani, Cappellari e Benedetti a Roma domani per affrontare queste importanti questioni. Un danno a Mantova per le assicurazioni di oltre 4 milioni

Il mancato finanziamento, da parte del parlamento, del fondo di solidarietà per eventi atmosferici avversi e la necessità di rivedere le norme applicative della direttiva nitrati sono al centro di un incontro che Coldiretti ha convocato a Roma per mercoledì 11 marzo. Alla riunione partecipano il presidente provinciale Gianluigi Zani, il direttore Giovanni Benedetti e il presidente del Codima Silvano Cappellari.

Sulla questione assicurazioni agevolate, sono a rischio in Italia 200mila imprese agricole (di cui 5mila nella nostra provincia di Mantova) che, per la prima volta da anni, si trovano senza contributo per l’assicurazione contro le calamità naturali. «Occorre risolvere subito – afferma il presidente del Codima, Silvano Cappellari - una situazione che è divenuta pesantissima per il futuro di tutti i comparti agricoli, sia colturali che zootecnici. Da qualche tempo infatti l’assicurazione viene fatta anche per i rischi connessi all’allevamento del bestiame».

«Il contributo di incentivazione all’assicurazione in agricoltura – gli fa eco il presidente di Coldiretti, Gianluigi Zani - è un intervento che fa risparmiare risorse allo stato, altrimenti costretto a por mano alla borsa quando si verifica l’evento calamitoso. I tempi sono ormai molto stretti perché ogni giorno che passa, si avvicina il rischio di una gelata tardiva o di una brinata; ma anche i danni da vento e grandine sono alle porte, mentre le assicurazioni sono bloccate in attesa del finanziamento statale». C’è quindi la pressante urgenza di intervenire. A Mantova, nel 2008, il contributo statale è stato di 4,120 milioni di euro su 7.019 polizze per un valore assicurato di 247 milioni (134 colture, 17 strutture e 96 allevamenti).

L’altro tema spinoso oggetto del summit di Coldiretti è quello dell’applicazione della direttiva europea sui nitrati, ovvero il limite alla concimazione in azoto da liquami, vera e propria emergenza per province, come quella mantovana, a larga vocazione zootecnica. «Non si tratta – afferma Giovanni Benedetti – di ottenere deroghe o piccoli aggiustamenti. Bisogna rivedere da cima a fondo l’intera normativa, altrimenti la nostra provincia rischia di dover ridurre drasticamente il numero di animali allevati.

«Serve – aggiunge il direttore di Coldiretti – la volontà politica di difendere questo nostro patrimonio (centinaia di migliaia di bovini da latte e da carne, 1,5 milioni di suini, 10 milioni di avicoli, ecc.) coniugando la necessità di garantire il futuro alle nostre imprese con gli impegni per la tutela dell’ambiente, ai quali non intendiamo sottrarci. Dobbiamo considerare che la direttiva comunitaria è vecchia di quasi vent’anni. L’Italia deve far risaltare le proprie peculiarità. In particolare quelle della pianura Padana, dove spesso si pratica il secondo raccolto, con duplice asportazione di azoto, eliminando l’assurdità del limite di 170 unità da sostanza organica in contrasto con il fatto che è poi necessario e possibile intervenire con concimi chimici».