Crisi, Bonanni: Evitiamo contrapposizione politiche
«Perché ci sia unità sulle questioni essenziali per la sicurezza del Paese e a difesa dei presidi italiani in questo particolare momento di crisi»
«E' necessario placare gli animi e le contrapposizioni di natura politica, bisogna fare prevalere l'interesse nazionale». Lo ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenuto oggi a Torino al congresso della Cisl del capoluogo piemontese, lanciando un appello alle forze sociali, alle associazioni, alla politica «perché ci sia unità sulle questioni essenziali per la sicurezza del Paese e a difesa dei presidi italiani in questo particolare momento di crisi».
«E' necessario - ha precisato Bonanni - produrre unità, solidarietà che vada oltre i confini sindacali. Tutti coloro che sono interessati a salvaguardare l'apparato produttivo ed occupazionale devono stringersi intorno all'unico obiettivo che e' quello di salvaguardare i presidi in Italia. Oggi - ha aggiunto - non e' il momento di litigare su tutto». E alla Cgil Bonanni chiede «di non abusare della piazza, non bisogna svalutare le iniziative per finalità politiche altrimenti la capacità contrattuale diminuisce. C'e' un momento per far vivere la piazza, che non bisogna mai svalutare perché una piazza abusata e' una piazza che non ha forza, mentre una piazza misurata quando serve ne ha molta. La piazza deve servire a rassicurarci, a stare tutti insieme, tutte le realtà organizzate che hanno a cuore gli interessi del lavoro, per avere più coraggio per affrontare con spirito nuovo tutto ciò che può servire a mantenere il più possibile posti di lavoro e di produzione per preparci alla nuova fase positiva che verrà. Dobbiamo fare come i sindacati tedeschi - ha osservato - che per salvaguardare l'occupazione hanno fatto accordi anzitempo per evitare che le loro produzioni vadano nei Paesi dell'Est».
Secondo Bonanni e' necessario agire «perché l'economia non scenda troppo in basso travolgendoci tutti. Se si litiga ci si distoglie da questo obiettivo. Tutti gli investimenti di questo mondo non basteranno se in Italia ci sarà un litigio al giorno. E' il coordinamento tra tutti che può decidere qualcosa».
Ricordando, quindi che per uscire dalla crisi «servono misure economiche anticicliche», Bonanni ha invitato l'esecutivo «a rendersi più disponile al dialogo con l'opposizione e le forze sociali».
«Ieri si e' perso un altro mezzo punto del costo del denaro - ha ricordato - e questo per un paese indebitato come l'Italia e' importante, significa la disponibilità di ulteriori risorse che devono però essere investite. Preoccuparsi solo, come giustamente abbiamo fatto, degli ammortizzatori rischia di farci perdere di vista la questione centrale, ossia il pericolo di perdere i nostri presidi. Bisogna guardare al dopo la crisi, al rischio che si venga a creare una fascia di paesi predisposti a lavori low cost nell'industria, mentre noi dobbiamo difendere la produzione in Italia. Quando la crisi sarà superata l'Italia potrà essere fatta in un modo o nell'altro ma questo dipenderà da come si agirà oggi».
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