29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Età pensionabile

Pensioni, Piccinini (Cgil): inaccettabile accanimento contro le donne

“Provvedimento non solo per Pa inevitabile riflesso su settore privato”

ROMA – «Un inaccettabile accanimento contro le donne nascosto dietro l’ipocrisia della cosiddetta gradualità». È quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini, in merito all’ipotesi dell’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nella Pubblica amministrazione. «È veramente assurdo e paradossale - aggiunge - pensare ad un aumento dell’età pensionabile delle donne in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo. Prima di pensare ad una parificazione sarebbe invece giusto parificare altre questioni, a partire dall’occupazione, dalle retribuzioni, dal lavoro».

Per Piccinini, «il governo continua a sollecitare pareri di esponenti europei per trovare alibi alla propria idea di fare cassa sulla pelle delle donne. Per altro è dimostrato che il risparmio sulla spesa pensionistica sarebbe irrisorio, dato il basso numero di donne pubbliche dipendenti che già ora accedono al pensionamento di sessant’anni. Ma sarebbe rilevantissimo il risparmio sulla indennità di buona uscita, il che significa che il governo si appropria in modo indebito di competenze già maturate e che dovrebbero essere nella piena disponibilità di quelle lavoratrici».

La segretaria confederale della Cgil ritiene poi essere «una finzione inaccettabile l’affermazione che questi provvedimenti riguarderebbero solo il settore pubblico, dal momento che quell’aumento si trasmetterebbe inevitabilmente anche alle lavoratrici del settore privato provocando un effetto dirompente sul piano della occupabilità delle donne». «Il problema vero - continua - è che il Governo usa la crisi per ridisegnare e comprimere tutto lo stato sociale e ridurre i diritti dei soggetti più esposti nel mercato del lavoro. L’applicazione della sentenza della Corte di Giustizia europea - conclude Piccinini - è solo una patetica scusa, la questione vera è: tagli, tagli e ancora tagli».