23 agosto 2025
Aggiornato 10:30
Analisi condotta da InfoCamere per conto di Unioncamere

Crisi: nel 2008 i protesti superano i 4,1 miliardi (+11,7%)

Lieve crescita del numero (+0,7%), in forte aumento il valore medio (+10,9%)

ROMA – Sono aumentati di poco assegni e cambiali «cabriolet» in circolazione nel 2008 (meno dell’1% rispetto all’anno precedente) ma, poiché il loro valore medio è fortemente aumentato (quasi l’11% nei passati dodici mesi tra assegni, cambiali e tratte), il monte dei «pagherò» non onorati ha superato complessivamente il tetto dei 4,1 miliardi di euro, pari ad un incremento dell’11,7% rispetto al 2007.

Nonostante la forte riduzione nel numero (-7,2%), gli assegni scoperti hanno fatto registrare una crescita del 9% in valore complessivo e del 17,4% nei valori medi. Indicatori tutti in aumento, invece, per le cambiali a vuoto cresciute sia nel numero (+5,7%), sia nel valore medio (+10,1%), con il risultato che il monte dei «pagherò» non onorati è aumentato del 16,3%.

Infine, in forte aumento anche le tratte non incassate, strumento residuale ma ancora in uso nel mondo degli affari, cresciuto del 16,6%. Un aumento che, considerando l’incremento del 13% nel loro valore medio, si è tradotto in una crescita a fine anno del 31,8% dell’importo totale dello scoperto per questa tipologia. 

Questi, in sintesi, gli elementi più significativi che emergono dall’analisi condotta da InfoCamere per conto di Unioncamere sull’andamento dei protesti levati nelle regioni e nelle province italiane nel corso del 2008, sulla base dei dati raccolti dalle Camere di Commercio.

Guardando la mappa dei mancati incassi in valore assoluto, i dati indicano che nel 2008 le regioni dove si concentrano maggiormente le mancate promesse di pagamento sono state Lombardia, Lazio e Campania con un monte di scoperto pari, rispettivamente, a 796, 787 e 646 milioni di euro. Insieme, nelle prime tre regioni si concentra oltre il 54% di tutto l’insoluto nazionale del 2008.

In termini relativi, le difficoltà ad onorare gli impegni sono cresciute maggiormente in Trentino Alto Adige, Molise e Umbria dove il valore totale degli scoperti è aumentato rispettivamente del 26, del 24,2 e del 23,2% nel confronto con il 2007. In termini di valore medio, sempre considerando il totale degli effetti protestati, gli aumenti più considerevoli si sono registrati ancora una volta in Trentino Alto Adige (35,2%), nel Lazio (22,5%) e in Umbria (22,2%).

Nella particolare graduatoria degli assegni, le cinque province dove il default è stato più consistente sono state nell’ordine: Roma (458 milioni di euro), Milano (415), Napoli (222), Caserta (79) e Frosinone (77). La stessa classifica, con riguardo alle cambiali vede, sempre nell’ordine, le province di Roma (138 milioni di euro), Napoli (111), Milano (107) Salerno (51) e Bari (48).