2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Tavolo Tecnico e Istituzionale sui Trasporti nella regione

Trasporti, Sbarra: Bene richiesta Giunta a Matteoli

«Forti e allarmati sono oggi le preoccupazioni per il futuro del trasporto ferroviario in Calabria»

«La richiesta della Giunta Regionale della Calabria al Ministro dei Trasporti di attivazione di un tavolo tecnico - istituzionale al quale far partecipare anche Trenitalia e Rfi per l'esame e le conseguenti determinazioni in ordine al sistema trasportistico e della logistica nella nostra regione va nella direzione da tempo auspicata dalla Cisl». Lo afferma in una nota Luigi Sbarra, Segretario Generale Cisl Calabria che nel giudicare «inaccettabile la prospettiva che, il sistema Calabria, da anni in attesa di un necessario potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, si trovi oggi, a fare i conti con l'inatteso depotenziamento di quello esistente, sottolinea la necessità di «bloccare il progressivo e continuo ridimensionamento delle strutture ferroviarie in Calabria ed avviare un Piano di Sviluppo che rilanci investimenti e risorse, programmi e progetti di Trenitalia ed Rfi nella Regione».

Trasporto ferroviario - «Forti e allarmati - prosegue Sbarra - sono oggi le preoccupazioni per il futuro del trasporto ferroviario in Calabria. Il continuo processo di ridimensionamento delle Strutture FS sul territorio calabrese, nonché, la strutturale marginalizzazione derivante dalla persistente politica di disimpegno, attuata da tutte le Società del Gruppo FS, Trenitalia in testa, stanno per collocare la nostra Regione fuori dal reticolo dei collegamenti nazionali e quindi degli investimenti e della modernizzazione dei servizi ferroviari».

Chiusura scali merci - Ed è in questa «scellerata ottica aziendale» che secondo il segretario regionale «si inserisce la unilaterale decisione, della Divisione Cargo, a chiudere gli scali merci di Lamezia Terme e di Cosenza già a partire dall'1 di marzo 2009 mantenendo totale disinteresse anche su Villa San Giovanni e soprattutto nel Porto di Gioia Tauro».

«L'attuazione di dette scelte aziendali, - tiene a ricordare il segretario - se non bloccate sul nascere, oltre a mettere a rischio circa 400 posti di lavoro, solo nel comparto ferroviario, vanno a determinare forti penalizzazioni per il sistema produttivo regionale che, oltre a risentire del gap infrastrutturale esistente, si troverà a breve, a non poter usufruire più del trasporto su rotaie. E' proprio il caso di ricordare che le potenzialità, del trasporto merci su rotaia, con la chiusura degli scali di Crotone, Sibari, Paola, Vibo, Reggio Calabria e il continuo ridimensionamento della politica commerciale sull'intero territorio regionale, si sono negli anni disperse per la sciagurata politica del Gruppo FS ma anche per le colpevoli distrazione della Politica e delle Istituzioni locali che, poco hanno fatto affinché in Calabria si sviluppasse un sistema intermodale dei trasporti. Tutto ciò, oggi fa emergere, in tutta la sua portata, il rischio evidente che le aree produttive della Calabria rischiano l'isolamento, sia a causa della carenza strutturale di idonee arterie di comunicazione e sia per il pesante ridimensionamento dei servizi ad oggi esistenti come, appunto, quelli ferroviari».

Necessario potenziamento infrastrutturale - «Giudichiamo inaccettabile - sottolinea ancora Sbarra - la prospettiva che, il sistema Calabria, da anni in attesa di un necessario potenziamento delle infrastrutture e dei trasporti, si trova oggi, a fare i conti con l'inatteso depotenziamento di quello esistente. Il sistema autostradale è al collasso, il sistema viario regionale e provinciale è messo in ginocchio dalle frane e dagli smottamenti così come, anche parte del sistema ferroviario, nelle prossime settimane, subirà delle pesanti limitazioni a causa della indifferibile chiusura, per circa tre mesi, del tratto di linea Mileto - Vibo Pizzo che sarà interessato da delicati lavori per la ricostruzione del rilevato ferroviario. E' del tutto evidente che l'inerzia e le colpevoli distrazioni del passato ci consegnano oggi una realtà territoriale, sulla quale, di fatto, mancano le infrastrutture idonee a collegare il versante tirrenico con quello ionico e quindi l'impossibilità di adottare soluzioni di idonei percorsi alternativi in grado di ovviare alle criticità oggi esistenti».

«In questo ambito - spiega Sbarra - stiamo a rivendicare una politica tesa a potenziare e modernizzare il sistema della mobilità ferroviaria, quale asse portante di un nuovo «sistema intermodale» capace di valorizzare l'insieme delle potenzialità produttive del territorio calabrese e creare, tutte quelle condizioni affinché, con l'apertura dell'Area di Libero Scambio nel Mediterraneo, la Calabria possa diventare la naturale porta di accesso dell'Europa. In questa ottica, - conclude - correggere la politica imprenditoriale dell'attuale Management del Gruppo FS significa bloccare gli effetti devastanti che la stessa sta producendo per il Sud ed in particolare per la Calabria».