1 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Lattiero caseario

“Progetto per rilanciare la filiera del latte sicilano”

Il ruolo dell’assessorato sarà quello di fare da tramite tra le esigenze della produzione e il mondo della ricerca

PALERMO - Rilanciare la filiera della zootecnia da latte, dalla fase produttiva a quella della commercializzazione. E’ il progetto dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ha stanziato 237.500 euro. Un piano di lavoro che si propone di mettere in atto nuove strategie e azioni per la ricerca, l’innovazione e la valorizzazione delle produzioni zootecniche regionali. Cinque le linee di intervento previste.

«Il ruolo dell’assessorato - spiega l’assessore Giovanni La Via - sarà quello di fare da tramite tra le esigenze della produzione e il mondo della ricerca. Con i cinque interventi che saranno attivati daremo un primo contributo, in termini di ricerca e innovazione, in favore di tutta la filiera zootecnica da latte. In questo modo potremo valorizzare, quindi, le produzioni e le risorse zootecniche regionali, migliorando la redditività delle imprese».

Il primo intervento riguarderà l’assistenza tecnica negli allevamenti con l’obiettivo di aumentare la quota di produzione di latte di alta qualità, nonché la produttività aziendale. Partner di questa prima azione saranno il Corfilac, il Consorzio regionale di ricerca sulla filiera lattiero-casearia di Ragusa, l’Istituto zooprofilattico sperimentale, l’Associazione regionale allevatori e l’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo.

La seconda linea di intervento è quella che prevede la realizzazione del centro del caglio al servizio delle imprese zootecniche produttrici della Dop Vastedda della valle del Belìce, il cui disciplinare di produzione prevede che venga ottenuto da agnelli di razza allevati in quei territori.
Il terzo intervento riguarda l’inserimento del centro per la sperimentazione, il collaudo e il trasferimento dell’innovazione di Borgo Callea di Cammarata, in provincia di Agrigento, all’interno della rete dei laboratori dell’Asca (l’Agenzia regionale di analisi e servizi per la certificazione in agricoltura) di Ispica, con l’obiettivo di fornire servizi sulle caratteristiche qualitative di latte e formaggi.

Prevista anche la creazione di nuove fonti alimentari per gli animali, dai gelseti di Morus alba, ai germogli d’orzo e d’avena. Infine, con l’ultima linea di intervento si perseguono 3 obiettivi: la conservazione genetica e il rilancio della capra girgentana, lo sviluppo dell’allevamento bufalino da latte e di quello asinino.
Il comparto zootecnico in Sicilia assume un’importanza rilevante con una produzione di carni stimata intorno ai 380 milioni di euro e una di latte che si aggira sui 116 milioni, il tutto a fronte di circa 18mila aziende agro-zootecniche interessate. I caseifici autorizzati nell’Isola sono 755, con le province di Ragusa, Agrigento e Palermo che rappresentano il 60% circa di tutta la regione. Le aziende produttrici di latte sono, invece, 1.654, con una produzione di quasi 200 milioni di chilogrammi all’anno.