3 ottobre 2025
Aggiornato 04:30
Decreto milleproroghe

Cgil Cisl Uil: cancellati emendamenti pericolosi su salute e sicurezza

“Restano forti elementi di negatività”

Roma – «L’intervento deciso del sindacato ha portato il governo a cancellare i due emendamenti pericolosissimi» in materia di salute e sicurezza. Così scrivono in una lettera inviata alle strutture i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Paola Agnello Modica, Renzo Bellini e Paolo Carcassi, dopo il via libera al Senato del decreto Milleproroghe. I due emendamenti in questione, ricordano i sindacalisti, «presentati dalla Lega Nord prevedevano che nelle aziende sotto i 15 dipendenti non si eleggesse il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e, con la cancellazione del comma 3 dell’art. 47/81, mettevano in discussione la istituzione anche del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza territoriale».

Forti elementi di negatività - Ma per i dirigenti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, «restano comunque nel provvedimento approvato forti elementi di negatività: sono state approvate, infatti, una serie di proroghe, di iniziativa governativa, che non condividiamo». Tra queste, denunciano i sindacalisti, «l’emendamento presentato dal governo, ed approvato dall’Aula del Senato, che propone ulteriori 12 mesi di proroga per la delega alla modifica del 271 e 272, che regolamentano la sicurezza nel comparto marittimo e portuale, nonché per la regolamentazione tecnica del trasporto ferroviario e per la emanazione dei decreti per i settori della pubblica amministrazione, previsti dall’art. 3 dell’81/08».

Attivare i confronti - «Il Governo non attiva i confronti e poi richiede la proroga per evitare lo scadere della delega: è un meccanismo perverso che va assolutamente interrotto», aggiungono nel richiedere «con urgenza l’applicazione della legge, provvedendo urgentemente ad attivare tutti i confronti che sono indispensabili per l’emanazione dei decreti di attuazione. La tattica del rinvio -concludono Agnello, Bellini e Carcassi-, con motivazioni pretestuose, va contrastata sin dal prossimo passaggio del decreto alla Camera».