TAIIS: pronto il ricorso alla commissione europea
Le oltre 18.000 imprese aderenti al TAIIS puntano a una pronuncia comunitaria che imponga alla Pubblica Amministrazione italiana di saldare i propri debiti con le aziende di servizi
Sarà presentato il 13 febbraio prossimo l’Esposto con il quale il TAIIS, Tavolo Interassociativo Imprese dei Servizi, denuncia a livello comunitario «la condotta evidentemente elusiva da parte dello Stato Italiano dei principi e delle prescrizioni della Direttiva 2000/35/CE». Con questo atto formale, compiuto in ossequio all’art. 226 del Trattato CE, le oltre 18.000 imprese aderenti al TAIIS hanno dunque deciso di rompere gli indugi e - dopo anni di perdurante silenzio da parte dei Ministeri competenti, nel corso di varie legislature - puntano a una pronuncia comunitaria che imponga alla Pubblica Amministrazione italiana di saldare i propri debiti con le aziende di servizi.
Sarà proprio il legale che ha curato la stesura dell’Esposto a illustrarne i contenuti legali e i principi di diritto sui quali si fonda. La Conferenza Stampa è fissata per domani, mercoledì 11 febbraio, a Roma, presso l’Hotel Sofitel Villa Borghese, in Via Lombardia 47, alle ore 11:00. Un incontro che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle Imprese e dei vertici del Tavolo. Un universo, quello riunito nel TAIIS, che spazia dalle grandi imprese industriali alle piccole e medie, dalle imprese cooperative a quelle commerciali, per un valore totale della produzione di oltre 50 miliardi di euro e rappresentativo di circa 900.000 lavoratori. In più di un’occasione, gli esponenti del Tavolo hanno posto in evidenza quanto «i ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione stiano crescendo per dimensioni e per durata, costringendo una parte rilevante delle imprese del settore servizi alla chiusura, malgrado esse abbiano la propria situazione patrimoniale in ordine».
Un elemento che peggiora ulteriormente il già pesante quadro congiunturale con «la crisi finanziaria internazionale - spiegano al TAIIS - da cui derivano difficoltà sempre maggiori nel rapporto con gli istituti bancari, fattore che rischia di compromettere definitivamente la situazione contabile delle aziende». Attraverso l’Esposto, quindi, si punta a risolvere il ritardo dei pagamenti da parte della PA nazionale. Tempi di attesa che ormai superano abbondantemente i due anni e che, come punta record di fine giugno 2008, hanno toccato quota 839 giorni. Picco che, è ormai certo, sarà tra breve superato. Un problema che sfiora il paradosso, pongono in rilievo al TAIIS, poiché «soprattutto per le imprese dei servizi che operano nella sanità pubblica, ha raggiunto dimensioni abnormi, con i crediti che hanno superato i fatturati aziendali».
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