25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
San Valentino

Sono sempre le rose i fiori più gettonati dagli innamorati

Ne saranno vendute circa 15 milioni. Non si preannunciano rincari

La Cia sottolinea che, nonostante la crisi, per la festa degli innamorati il mercato non conosce difficoltà. I nostri floricoltori, pur in presenza di complessi problemi (a cominciare dalla crescita dei costi), hanno mantenuto pressoché stabili le quotazioni, con qualche lieve aumento dovuto ai danni causati dal maltempo. E per il prossimo week end si annuncia anche una crescita delle prenotazioni negli agriturismi.

Le rose, quelle rosse, ancora una volta saranno i fiori più gettonati per San Valentino, festa degli innamorati. Ne saranno vendute circa 15 milioni, oltre il 60 per cento del totale dei regali floreali che circa 7 milioni gli italiani si appresteranno a fare per il prossimo sabato. Omaggio floreale che rimane in testa a tutte le preferenze. Battuti ancora una volta i capi d’abbigliamento, i dolci e soprattutto i cioccolatini. E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale, nonostante la crisi, questo appuntamento continua a suscitare particolare fascino ed attrazione tra i nostri connazionali. Non solo. Per il prossimo week end, che coincide con il 14 febbraio, si registrano molte prenotazioni di brevi vacanze negli agriturismi.

Insomma, la tendenza che si riscontra, in questa particolare ricorrenza, per il settore floricolo è quella di una sostanziale tenuta del mercato. Malgrado la crisi economica, si può affermare -rileva la Cia- che complessivamente, come è accaduto per le altre festività più importanti (come il Natale) non si è assistito ad un crollo della domanda, né a rincari dei prezzi, che sono rimasti pressoché sugli stessi livelli dell’anno passato.
Secondo una prima stima, i fiori donati per la festa degli innamorati saranno circa 20 milioni, oltre alle rose, nella classifica delle vendite -avverte la Cia- troviamo orchidee, gerbere, tulipani, viole. La spesa al consumo dovrebbe superare i 70 milioni di euro.
Per San Valentino, comunque, la parte del leone -sottolinea la Cia- la faranno le rose rosse che in questi giorni vengono vendute, al dettaglio, ad una media di 2 euro allo stelo (taglie da 40 ad 80 cm), con punte di 3-3,5 euro per quelle a stelo più lungo. Praticamente, nonostante la lieve flessione produttiva (come registra il mercato di Sanremo) del 5 per cento rispetto all’anno passato, prezzi inalterati, tranne rare eccezioni. Le altre rose (non rosse) sono vendute, sempre al consumo, ad una media di 1-1,5 euro.

Anzi, complice anche un inverno piuttosto rigido e piovoso, che ha influito sulla produzione in termini di quantità e di qualità (troppa umidità fa male ai fiori), riscontriamo un lieve aumento dei prezzi alla produzione.
Male, invece, le previsioni per le piante verdi ornamentali. Due i fattori negativi che giocano a sfavore di queste produzioni. Prima di tutto -sostiene la Cia- il prezzo contenuto a stelo delle rose d'importazione che trascinano verso il basso tutto il comparto fiori recisi e, quindi, porta gli italiani ad acquistare sempre meno verde e più fiori. Poi ci sono paesi come Israele che hanno produzioni mediterranee e che creano problemi di concorrenza.
Tuttavia, anche quest’anno i nostri floricoltori, pur in presenza di un quadro generale del settore carico di problemi e di difficoltà, si sono sbizzarriti -evidenzia la Cia- nel coltivare e confezionare prodotti floreali che rispondano alle esigenze degli italiani, che proprio nel giorno degli innamorati ne acquistano, mediamente, il 20 per cento in più rispetto ai periodi di normalità. Sul fronte dei prezzi, non si registrano particolari rincari rispetto al 14 febbraio del 2008 e con una spesa tra i 10 e i 15 euro si può fare certamente una bella figura.

Sono oltre 20 mila le aziende -rileva la Cia- che operano nel settore florovivaistico. Occupano più di 100 mila lavoratori e hanno una produzione annua che supera i 3 miliardi di euro. Nella classifica europea siamo secondi solo all’Olanda. Tutto questo anche se, negli ultimi anni, si è registrata una flessione di mercato che, in alcuni periodi, ha toccato preoccupanti picchi negativi, in particolare nei mercati liguri e toscani, a causa delle pesanti difficoltà, soprattutto in termini di costi produttivi.
Per la festa degli innamorati -segnala la Cia- anche la scelta dell’agriturismo continua a raccogliere consensi. In molti, visto che il giorno di San Valentino cade di sabato, hanno prenotato negli agriturismi per il prossimo week end. Sta di fatto che in alcune regioni (a cominciare dalla Toscana, dall’Umbria, dalla Lombardia e dal Veneto) si registrano molte richieste. Una coppia di innamorati, con una cifra che si aggira intorno ai 150-180 euro, può assicurarsi una breve vacanza di completo relax a contatto con la natura, gustando prodotti dell’enogastronomia tipica e tradizionale delle nostre regioni.

Secondo la Cia, che ha effettuato un’indagine attraverso Turismo Verde, l’associazione del settore agrituristico, per la festa degli innamorati la scelta della «vacanza-natura» vede in testa le giovani coppie tra i 25 e i 35 anni (più del 65 per cento del totale) che chiedono, in particolare, servizi sportivi: biciclette ed equitazione. Molto gettonati, oltre ai prodotti tipici e ai vini di qualità, i dolci: torte di mele e mandorle, ciambelloni, sbrisolone, frittelle dolci, tartufini ai marroni, praline al vin santo, crostate di noci, fagottini di miele. E a questi si aggiungono anche i tradizionali dolci del Carnevale (frappe, castagnole, bugie, struffoli, chiacchiere, cicerchiate, pignolate).