Per Adoc consumi a picco nel 2008 per i beni secondari (-6%)
La spesa delle famiglie in calo del 5% nell’ultimo anno, crisi profonda per il settore abbigliamento
Secondo l'indice dei consumi di Confcommercio nel 2008 è stato registrato un calo degli acquisti del 2,3%. Per Adoc la crisi è stata molto più forte, secondo le stime dell'Associazione solo le vendite di beni non alimentari sono calate del 6%.
«Secondo le stime dell'Adoc le vendite di beni non alimentari sono calate del 6% nel 2008 - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - mentre la spesa delle famiglie con un medio reddito è calata, nell'ultimo anno, del 5%.
Il carovita e la progressiva perdita del potere d'acquisto hanno spinto i consumatori italiani a rinunciare ai beni e servizi secondari. Il crollo dei consumi fa registrare un picco per il settore abbigliamento e calzature, che nell'ultimo ha ridotto le sue vendite del 15%. Neanche i saldi sono riusciti ad invertire questa tendenza. Nonostante abbiano avuto un avvio positivo, che aveva fatto ben sperare per una ripresa dei consumi, a consuntivo finale prevediamo una flessione rispetto all'anno scorso. Già ora, a meno di due settimane dalla fine, rileviamo un calo della spesa e degli acquisti pari all'8%.»
E la crisi dei consumi colpisce ora non solo i beni secondari e voluttuari ma anche i beni primari, soprattutto gli alimentari e la GDO.
«La GDO è in grave crisi, nell'ultimo anno abbiamo registrato un calo delle vendite del 20% - continua Pileri - le casse sono deserte, le file inesistenti, come non si è mai visto negli ultimi 10 anni. Alla crisi della GDO fa da contraltare la crescita dei discount e dei mercati rionali, unici a dare la possibilità alle famiglie di soddisfare le proprie esigenze alimentari senza rimetterci lo stipendio. Ben il 32% dei consumatori, difatti, sceglie di fare la spesa nei discount, il 28% prova a risparmiare andando nei mercati, mentre solo il 24% si rivolge alla GDO e ai supermercati. In crescita, seppur marginale, il ricorso ai negozi online, scelti dal 6% dei consumatori.»
Per l'Adoc, se fossero operati tagli alle spese energetiche, ci potrebbe essere un risparmio per la famiglie di circa 2400 euro a fine anno. Con la possibilità di rilancio dei consumi.
«Se il costo dei carburanti scendesse sotto l'euro, visto che il costo del petrolio si è attestato sui 40 dollari a barile, ci sarebbe un risparmio per le famiglie di circa 420 euro l'anno - conclude Pileri - inoltre, devono calare di almeno il 30% le tariffe energetiche, sia di elettricità sia del gas, producendo così un risparmio a fine anno di circa 450 euro. I minori costi dei carburanti dovrebbero produrre anche un ribasso delle tariffe dei trasportatori, a beneficio dei prezzi dei prodotti alimentari trasportati. Il cui costo dovrebbe, a rigor di logica, ridursi tra il 20 e il 30%. Un taglio notevole alle spese alimentari delle famiglie, che potrebbero risparmiare circa 130 euro al mese, pari a oltre 1500 euro l'anno. L'equivalente di una tredicesima. E' fondamentale, in questo senso, che la Guardia di Finanza controlli costantemente l'operato degli autotrasportatori. Con un risparmio complessivo per le famiglie di oltre 2400 euro a fine 2009, ci sarebbe la concreta possibilità di un rilancio dei consumi, a beneficio di tutta l'economia.«
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