2 maggio 2024
Aggiornato 10:30
Il Ministro Zaia ad Arborea

Ecco la verità sul decreto-latte

“Il decreto approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri non è che la strada principale per riportare tutto il settore nella legalità”

«Il decreto approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri non è che la strada principale per riportare tutto il settore nella legalità.»
«Ma se l’obiettivo che alcuni propugnavano era di far chiudere oltre 4200 stalle, il Ministro non era, non è, e non sarà, mai di quella partita».
Così parlando ad alcune centinaia di operatori del settore lattiero caseario di Arborea in Sardegna, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha ribadito le ragioni che hanno portato alla scrittura e all’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto sulle quote latte.

Non è una sanatoria - «Basta leggere anche distrattamente questo decreto per rendersi conto che non si tratta, come erroneamente affermato, di una sanatoria. Per avere quote - ha proseguito Zaia - è necessario presentare un piano di rateizzazione; se non si paga una sola rata si perde tutto; la rateizzazione ha un interesse del 6,5%; le quote non possono essere vendute: per essere una sanatoria, è una sanatoria ben strana.»

«Chi si è regolarizzato nel 2003 e ha fatto debiti per questo – ha continuato il Ministro - non è penalizzato rispetto a chi deve pagare un interesse del 6,5%.»
«Abbiamo tenuto in conto la necessità di non aumentare la produzione e abbiamo lavorato nella trasparenza per definire le categorie che possono accedere alla distribuzione. Invito tutti a una riflessione attenta, rigorosa e pacata: stiamo parlando – ha sottolineato Zaia - di un settore che non ha certo bisogno di innescare guerre tra poveri».

«Devo ringraziare i tanti che hanno contribuito alla scrittura di questo decreto storico: anche e soprattutto le associazioni e i sindacati agricoli che hanno fornito documenti ai quali abbiamo attinto abbondantemente. Dobbiamo ringraziare tutti i Ministri che hanno dato il loro contributo – ha concluso Zaia - perché alla fine ci fosse un provvedimento equilibrato da ogni punto di vista».