2 maggio 2024
Aggiornato 11:00
Indice delle retribuzioni contrattuali orarie

Retribuzioni, Istat: +3,5%, aumento massimo dal '97

Nel solo mese di dicembre è cresciuto dello 0,3 per cento su novembre e del 3,8 per cento su dicembre 2007

Complessivamente nel 2008 le retribuzioni contrattuali orarie hanno registrato un aumento medio del 3,5 per cento rispetto all'anno precedente: si tratta della variazione più alta dal 1997. Lo comunica l'Istat, specificando che nel solo mese di dicembre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie e' cresciuto dello 0,3 per cento su novembre e del 3,8 per cento su dicembre 2007.

Nello specifico, sottolinea l'Istituto nazionale di statistica, l'incremento registrato nell'ultimo mese dell'anno «deriva dagli aumenti tabellari in alcuni contratti (commercio, servizi portuali, credito) e dal pagamento dell'indennità di vacanza contrattuale per il biennio 2008-2009 all'insieme dei dipendenti delle amministrazioni centrali, costituito da ministeri, scuola, agenzie fiscali e monopoli, attività dei vigili del fuoco, presidenza del consiglio dei ministri». Sempre a dicembre poi «e' stato rinnovato il contratto società e consorzi autostradali: i primi aumenti saranno corrisposti con le mensilità di gennaio 2009» ma soprattutto «si rileva il pagamento della seconda rata di incrementi tabellari per i dipendenti disciplinati dal contratto del commercio.

L'intesa si applica anche ad aziende che erogano servizi al mercato (informatica, telematica, pubblicità, ricerche di mercato, eccetera) e regola il trattamento economico di quasi 1,9 milioni di dipendenti (circa 1,3 milioni nel commercio e la restante parte nei servizi al mercato). Per il solo commercio, l'incremento medio lordo e' di circa 27 euro a cui corrisponde un aumento dell'1,5 per cento del relativo indice orario delle retribuzioni; nel comparto servizi al mercato l'incremento retributivo (26 euro) determina una crescita del relativo indice orario delle retribuzioni dell'1,6 per cento che si riduce a 1 per cento nell'aggregato servizi alle imprese».