30 luglio 2025
Aggiornato 21:00
Crisi Auto

Si agli ecoincentivi, ma FIAT non chiuda stabilimenti

Per la Cisl sono decisivi gli stanziamenti per ricerca ed innovazione

«Nell'incontro di domani a Palazzo Chigi, la Cisl chiederà gli ecoincentivi a sostegno per l'acquisto di autoveicoli a basso inquinamento e con alimentazioni a metano, gpl, ibride ed elettriche in sostituzione di auto classificate come euro zero, uno e due». Lo dichiara in una nota Gianni Baratta, Segretario confederale della Cisl. «Chiederemo - sottolinea Baratta- anche un accesso al credito per le piccole e medie imprese del settore attraverso apposite garanzie pubbliche che il governo dovrà fornire nel quadro degli interventi contro la crisi».

Ricerca e innovazione - «Per la Cisl- continua Baratta- sono decisivi gli stanziamenti per ricerca ed innovazione in un settore come quello dell'auto che nei prossimi anni giocherà la propria competitività sulla base di tecnologie a basso impatto ambientale. È evidente che un'azione di questo tipo deve avere come base la difesa non solo dell'apparato industriale nazionale ma dell'occupazione e quindi occorrono impegni precisi delle imprese a non licenziare, a non chiudere stabilimenti e soprattutto a non delocalizzare. Ritenere che la crisi del settore auto sia un problema riconducibile alla Fiat, suscitando quindi simpatie o antipatie storiche, è una colossale sciocchezza. Oltre il 10% del PIL italiano è legato all'auto e al suo indotto».

«Quindi -conclude Baratta- un intervento a favore del settore auto che la Cisl giudica necessario ed urgente non è un'azione a favore di una sola azienda ma di un intero comparto molto importante nell'economia industriale del nostro paese. Rimangono in piedi il sostegno al reddito che la crisi del settore industriale sta richiedendo per quanto riguarda la cassa integrazione, il sostegno al reddito per i lavoratori precari espulsi da questi settori e per gli stessi apprendisti che rappresentano l'investimento per il futuro».