19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Commercio estero

Il mercato cinese apre ai kiwi italiano

Determinante il contributo tecnico della Regione Emilia-Romagna. Soddisfazione dell'assessore i Rabboni

BOLOGNA - E’ stato raggiunto un importante accordo tra Italia e Cina che darà avvio alle esportazioni dei nostri kiwi verso il mercato cinese. Grazie alla collaborazione tra i due Paesi è stato messo a punto un protocollo tecnico che consente il superamento delle attuali barriere fitosanitarie e autorizza le esportazioni in Cina dei kiwi prodotti in Italia.

«L’Emilia-Romagna ha svolto un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato - ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - E’ stato infatti grazie all’ impegno dei tecnici della struttura fitosanitaria regionale che sarà possibile già dai prossimi giorni spedire i primi carichi di kiwi nella terra d'origine di questo frutto. L'Actinidia chinensis, questo è il nome scientifico del kiwi, è stata infatti «scoperta» agli inizi nel 1800 in Cina, esportata e coltivata in Nuova Zelanda nel 1906 e solo successivamente diffusa in tutto il mondo».

«Si tratta di un risultato - ha proseguito Rabboni - particolarmente rilevante in relazione alle dimensioni del mercato cinese, alla crescita della domanda di prodotti di qualità e alla stima che il «Made in Italy» agroalimentare ha saputo conquistare sul mercato mondiale. Le attuali normative impongono vincoli molto rigidi per la circolazione delle merci da un continente all’altro; per superarli è necessaria una approfondita valutazione dei rischi in base ai quali i Servizi fitosanitari dei Paesi importatore ed esportatore definiscono modalità di controllo ed eventuali trattamenti da effettuare sulle merci».

«L’analisi di questi rischi - ha concluso l'Assessore - viene coordinata, a livello nazionale, dai tecnici del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia - Romagna. Il lavoro svolto dalla nostra struttura ha contribuito a chiudere un importante accordo commerciale Anche per questo motivo esprimo la mia soddisfazione per la positiva conclusione di una trattativa che renderà possibile un consistente aumento delle quote di esportazione».