29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Vino biologico

Nasce a Treviso Biombra, primo gruppo tra imprese produttrici di vini biologici

L’iniziativa nasce nell’ambito di Unint, il Consorzio di Unindustria Treviso per favorire le aggregazioni tra imprese

Sei persone, sei famiglie e tante generazioni sono racchiuse nel Gruppo Biombra (nome che gioca sul termine veneto ombra, il bicchiere di vino, declinandolo in chiave bio), nato in provincia di Treviso per mettere insieme la cultura e le esperienze di più imprese nella produzione di vino biologico. Gli apripista sono: l’Azienda agricola Durante di Cusignana di Giavera del Montello, l’Azienda agricola Giol di San Polo di Piave, l’Azienda Agricola La Jara di Mareno di Piave, Galileo Società Agricola di Tezze di Vazzola, la Cantina Pizzolato di Villorba e Perlage di Farra di Soligo.

Quasi due anni fa Unint, consorzio di Unindustria Treviso per favorire alleanze e collaborazioni tra imprese, ha messo attorno ad un tavolo le imprese produttrici di vini derivanti da agricoltura biologica della provincia di Treviso.

«L’iniziativa – spiegano i promotori - è partita da una semplice constatazione: all’edizione del Biofach 2007, la  più importante fiera mondiale di prodotti biologici, la maggior parte degli espositori italiani di vino era veneta e, tra questi, la maggioranza trevigiani».

Da questo scambio è nato un marchio, Biombra appunto, realizzato dall’agenzia Evidenzia di Belluno, una brochure, e un sito (www.biombra.it), che fanno da cappello comune alle iniziative congiunte. Non quindi un punto d’arrivo, ma un punto di partenza.

«Il Gruppo – spiegano Ivo Nardi (Perlage) e Vittorio Carraro (Giol) - sta ora lavorando su diversi progetti comuni dall’agronomia alla promozione delle qualità e dei caratteri distintivi del vino biologico e, in tale contesto, conta di allargare il confronto anche ad altre imprese del settore. La logica è infatti quella di condividere competenze e conoscenze tra il maggior numero di imprese, avendo ben presente che tra imprese che fanno con passione lo stesso mestiere sono più i punti di contatto e unione che quelli di conflitto, e l’obiettivo a medio termine è quello di diventare un serbatoio di idee e iniziative di promozione per il settore vinicolo biologico sia in Italia sia all’estero».

«Si tratta di un importante segnale di vitalità e di maturità del sistema imprenditoriale trevigiano specializzato nel comparto vinicolo, - dichiara  Giorgio Serena, Presidente del Gruppo Vinicolo di Unindustria alla presentazione dell’iniziativa. -. Qui è presente una tradizione secolare nel vino e oggi proponiamo un esempio di innovazione  come il progetto Biombra. Questa iniziativa è anche un esempio innovativo in termini anche di collaborazione tra aziende di diversi settori lungo tutta la filiera produttiva del vino, dall’impresa agricola alla cantina, legate da un comune forte legame con questo territorio».

«Il Consorzio Unint- ha dichiarato il Direttore generale di Unindustria Treviso, Giuseppe Milan - è stato costituito da Unindustria Treviso nel 2004 con l’obiettivo di favorire ogni più ampia forma di collaborazione ed aggregazione tra imprese, e, nel corso degli anni, ha avuto un notevole sviluppo sia dal punto di vista del numero delle imprese consorziate, di tutti i settori, sia per i progetti avviati. Tali progetti sono per la maggior parte volti alla condivisione dei costi per la promozione, la ricerca e l’accesso a nuovi mercati esteri, per la ricerca e l’innovazione, ma anche per l’ottimizzazione degli acquisti di beni o servizi fino alle iniziative di integrazione e fusione tra aziende. Ad oggi 130 imprese si sono consorziate e hanno partecipato a progetti di aggregazione gestiti e coordinati da Unint».

«I progetti sviluppati da Unint – conclude Alessandra Pegorer, Vice Presidente di Unindustria Treviso con delega alla piccola impresa e alle merceologie – propongono un modello operativo di riferimento non solo in momenti critici per l’economia come quello attuale. Le piccole aziende hanno bisogno di essere supportate, oltre che dalle capacità individuali di ogni singolo imprenditore, anche da un territorio efficiente che metta a disposizione i mezzi in grado di renderle più competitive sui mercati. Quella di Unint ha dimostrato di essere, una volta di più, un’iniziativa idonea a raggiungere questo importante obiettivo».