5 maggio 2024
Aggiornato 20:00
Aumenti in arrivo per un milione e mezzo di dipendenti pubblici

Il CDM approva i tre contratti collettivi del settore statale

«Grande successo ma adesso riformiamo il sistema della contrattazione»

Su proposta del Ministro Renato Brunetta, il Consiglio dei Ministri ha approvato i tre contratti collettivi del settore statale: Ministeri, Agenzie fiscali e Scuola. Con la deliberazione del Consiglio dei Ministri e la successiva approvazione della Corte dei conti, che si riunirà mercoledì prossimo, si esaurisce la tornata contrattuale del personale statale. Quindi il Governo non dovrà applicare la nuova norma prevista dalla finanziaria 2009 che prevede in caso di mancata sottoscrizione dei contratti collettivi la possibilità per le Amministrazioni di erogare le somme stanziate in finanziaria a titolo di anticipo.

Anche per il settore del parastato molto probabilmente la tornata contrattuale si chiuderà nei prossimi giorni. Il contratto degli enti pubblici non economici è stato già firmato. Inoltre oggi è stato firmato presso l’ARAN il contratto dell’Università. Dunque per circa un milione e mezzo di dipendenti pubblici sono in arrivo gli aumenti contrattuali. Per quanto riguarda, invece, i comparti afferenti al settore delle autonomie (regioni e enti locali e sanità) sono in corso presso l’ARAN le trattative per il comparto della sanità mentre per i dipendenti delle regioni ed enti locali si stanno attendendo dal Comitato di Settore le modifiche all’atto di indirizzo richieste dal Ministero dell’Economia. L’auspicio del Ministro Brunetta, che ha sentito più volte il Presidente Errani, è che nelle prossime settimane si chiudano anche questi contratti in modo che si possano erogare al più presto i relativi aumenti, ivi compresa l’indennità di vacanza contrattuale laddove non è stata pagata, come per i dipendenti del comparto Stato.

Settore ricerca - Anche per i comparti più piccoli come numero di dipendenti il Ministro si sta adoperando per la chiusura dei relativi contratti. Infatti ha inviato ieri una lettera al Presidente del comitato di settore della Ricerca sollecitandolo ad adottare le opportune iniziative per la definizione della trattativa per un contratto ormai scaduto dal 31 dicembre 2005. E ha invitato, comunque, il presidente del Comitato ad adottare la norma della finanziaria per il pagamento degli anticipi nel caso in cui il contratto non si concluda in tempi brevi.

Successo per Brunetta - «Chiudere i contratti di lavoro - afferma il Ministro Brunetta - nel primo anno della loro vigenza ed erogare gli aumenti in busta paga è un grande successo: per i lavoratori, che si vedono incrementate le loro buste paghe senza attendere i tempi infiniti delle precedenti trattative, ma anche per le amministrazioni che in questo modo non sono costrette a fare complicati calcoli di arretrati e possono con tranquillità attuare delle serie politiche di gestione efficiente del personale. Ora il mio impegno passa alla riforma del sistema della contrattazione (procedure, sistema di controlli, numero dei contratti). Non è possibile che ci siano per il pubblico impiego più di venti contratti collettivi nazionali di lavoro e che molti di questi rappresentino poche migliaia di dipendenti. La conseguenza di queste norme è che la tornata contrattuale dura anche più di quattro anni e in pratica è senza soluzione di continuità. Una tornata contrattuale, al di là di quello che sarà il nuovo modello contrattuale, non potrà durare più di sei mesi per tutto il pubblico impiego, per l’efficienza, per la produttività, per la soddisfazione dei cittadini».