31 luglio 2025
Aggiornato 10:00
L'inflazione cala al 2,2% a dicembre

Crollano i prezzi dei carburanti, ma per gli alimentari solo un leggero ribasso!

Per Adoc una speculazione immotivata che danneggia famiglie e Paese

L'inflazione a dicembre cala, secondo i dati definitivi dell'Istat, al 2,2% dal 2,7% di novembre, spinta dal crollo dei prezzi dei carburanti. Per Adoc è uno dei cali più vistosi registrato nell'ultimo decennio, ma emergono dati contraddittori sui costi degli alimentari, che continuano a rimanere piuttosto elevati, nonostante un leggero calo.

Energia - «Il crollo dei prezzi del settore energia, soprattutto dei carburanti, ha contribuito al calo deciso dell'inflazione - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - ma è paradossale e contraddittorio che, nonostante gli ultimi mesi di calo progressivo dell'inflazione, il livello dei prezzi degli alimentari continui a rimanere alto, secondo le nostre stime all'8%. Un aumento immotivato, che ci porta a credere che sia in atto una grave speculazione in questo settore, a danno delle famiglie e dell'economia del Paese. E che spinge altri settori dell'industria e del commercio verso una crisi ancora più profonda, visto che i beni secondari, come elettrodomestici e arredamento, vengono relegati nel cassetto dei desideri, considerati come un lusso. Basti pensare che la spesa alimentare consuma circa il 22% delle entrate di una famiglia di quattro persone, circa 7.200 euro l'anno su 33.000 euro di reddito netto. Un rincaro medio di spesa mensile per i prodotti alimentari di 35-40 euro. Una spesa a cui vanno aggiunte tutte le altre spese incombenti e irrinunciabili, dalla casa ai trasporti.»

Per Adoc, considerando la situazione attuale di crollo dei costi energetici, i prezzi dovrebbero calare «naturalmente» di circa il 30% e il costo dei carburanti non superare l'euro.

«Con il petrolio attualmente a 38 dollari al barile i prezzi di benzina e gasolio non dovrebbero superare l'euro al litro - continua Pileri - al contrario, per un litro di benzina si spendono oggi 1,13 euro, per uno di gasolio 1,07. Se invece il loro costo scendesse sotto l'euro ci sarebbe un risparmio per le famiglie di circa 420 euro l'anno. Inoltre, devono calare di almeno il 30% le tariffe energetiche, sia di elettricità sia del gas, producendo così un risparmio a fine anno di circa 450 euro. I minori costi dei carburanti dovrebbero produrre anche un ribasso delle tariffe dei trasportatori, a beneficio dei prezzi dei prodotti alimentari trasportati. Il cui costo dovrebbe, a rigor di logica, ridursi tra il 20 e il 30%. Un taglio notevole alle spese alimentari delle famiglie, che potrebbero risparmiare circa 130 euro al mese, pari a oltre 1500 euro l'anno. L'equivalente di una tredicesima. E' fondamentale, in questo senso, che la Guardia di Finanza controlli costantemente l'operato degli autotrasportatori e che l'Antitrust vigili con attenzione sui petrolieri, al fine di prevenire eventuali speculazioni sui prezzi a danno dei consumatori. Con un risparmio complessivo per le famiglie di oltre 2400 euro a fine 2009, ci sarebbe la concreta possibilità di un rilancio dei consumi, a beneficio di tutta l'economia.»