19 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Permesso di soggiorno

«Tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno, oltre al danno anche la beffa?»

Lo dichiara Guglielmo Loy Segretario Confederale UIL

Com’è stato riportato con rilevanza dagli organi di stampa, La Lega insiste sulla volontà di far pagare agli immigrati una tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno e preannuncia che la proposta verrà presentata sotto forma di emendamento nell’ambito dell’attuale discussione al Senato del ddl del Governo n. 733 (pacchetto sicurezza).

Qualcuno applaude e commenta: perché no? Le tasse le paghiamo anche noi italiani.
Al di là dei giudizi politici sull’iniziativa, vale forse la pena di ricordare un dato: per il rinnovo del permesso, o per la prima istanza del contratto di soggiorno, l’immigrato già paga 72,12 euro.

Considerando che la durata media dei permessi è di un anno, capita spesso che una famiglia di immigrati di 4 persone paghi fino a 280 ¤ l’anno per un permesso che il più delle volte arriva con ritardi superiori ai 12 mesi e, dunque, dopo che la sua validità è già scaduta.
Se si tratta poi di una pratica di ricongiungimento familiare, oltre ai costi della domanda, va aggiunta la tassa fatta pagare dai Comuni per ottenere il necessario certificato di idoneità alloggiativa: costo che è a volte superiore ai 100 euro.

In buona sostanza, l’immigrato regolare paga già «salato» allo Stato italiano documenti che spesso avrà troppo tardi e che quindi saranno inservibili. Come pensare ora di aumentare la tassa per un servizio quasi sempre non reso? Quella della Lega sembra solo una logica che danneggia e sfavorisce l’immigrazione regolare, facendo il paio con la proposta di una fideiussione starordinaria di 10.000 euro per chi volesse iniziare un’attività imprenditoriale, e non fa del bene ai cittadini italiani gettando ancora benzina sul fuoco dell’intolleranza e del razzismo.