19 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Antitrust

«Su conflitto interessi conferma che non c'è una legge»

Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda

«La relazione semestrale dell'Autorità garante della Concorrenza e del mercato, a saperla leggere - sia pure nel modo felpato tipico dei documenti ufficiali di gran parte delle istituzioni pubbliche italiane - traendo spunto da alcune mie segnalazioni sul conflitto d'interessi del Presidente del Consiglio, spiega bene come la legge Frattini sostanzialmente non preveda alcuna sanzione efficace contro il conflitto d'interessi».

Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che così continua, «Faccio un esempio. Il presidente del Consiglio, proprietario di Mediaset, a Villa Madama, seduto sulla sua poltrona di capo del governo invita tutto il gotha dell'imprenditoria italiana a non fare pubblicità sulla Rai. Anche un bambino comprenderebbe che in Italia se un'impresa vuol fare pubblicità televisiva e non può farlo sulla Rai, non gli resta che rivolgersi a Mediaset.

A questo punto in uno Stato di diritto - continua il vicepresidente del Pd al Senato - nei confronti di Berlusconi (contemporaneamente capo del governo e di Mediaset) dovrebbe scattare la tagliola del conflitto d'interessi. Viceversa l'Antitrust ha spiegato come l'invito di Berlusconi a non fare pubblicità sulla Rai sia un atto 'estraneo all'ambito applicativo della legge'.

Dall'Antitrust arriva quindi una conferma molto chiara della linea che già aveva espresso nel 2005 quando il governo Berlusconi aveva destinato risorse pubbliche per incentivare l'acquisto di decoder prodotti dall'azienda di Paolo Berlusconi e non ci fu alcuna sanzione. Oggi come allora l'Antitrust sottolinea le lacune della legge Frattini, affermando sostanzialmente che è una legge che non serve a nulla nei confronti del conflitto d'interessi del presidente Berlusconi. Gli italiani - conclude Zanda - lo avevano capito da tempo, adesso lo dice anche l'Antitrust».