28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Età pensionabile delle donne

Pensioni, Porro (Ugl): «Governo ascolti sindacati»

«Non dimentichiamo che, di fatto, nel pubblico impiego molte donne già usufruiscono della facoltà di prolungare la permanenza al lavoro»

«Il governo si avvalga del contributo del sindacato per rispondere alla Ue in merito all’aumento della età pensionabile delle donne nella pubblica amministrazione».
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Marina Porro aggiungendo che «non dimentichiamo che, di fatto, nel pubblico impiego molte donne già usufruiscono della facoltà di prolungare la permanenza al lavoro.

La volontarietà e la libertà di scelta devono essere i criteri da seguire, anche perché l’uscita anticipata dal lavoro resta oggi l’unico risarcimento sociale per le donne, già fortemente penalizzate sul fronte delle retribuzioni, e anche dell’assegno pensionistico, e chiamate, una volta in pensione, a continuare il loro impegno all’interno del nucleo familiare attraverso i lavori di cura».

Sistema welfare inadeguato - «Per l’Ugl, in realtà, prima di innalzare l’età pensionabile delle donne, - continua - sarebbe opportuno, a monte, risolvere i problemi legati all’inadeguatezza del sistema di welfare e di sostegno alla famiglia che, di fatto, obbliga le donne a lasciare prima il lavoro, data la oggettiva difficoltà a conciliare troppo a lungo la vita lavorativa con quella familiare. Così come riteniamo giusto che si introduca un bonus previdenziale per i periodi di maternità delle donne lavoratrici, consentendo loro di poter scegliere se andare in pensione prima avvalendosi del bonus o restare qualche anno in più al lavoro ottenendo un assegno più alto».