Megale: «più tasse pagate da dipendenti e pensionati»
«Tra 300 e 400 in più per il 2008, subito un patto tra onesti»
«È la conferma che anche nel 2008 gli unici che pagano effettivamente le tasse, anzi ne pagano più del dovuto, sono i lavoratori dipendenti e pensionati: tra i 300 e i 400 euro in più». È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Agostino Megale, circa i dati forniti oggi da Banca d’Italia nel supplemento al Bollettino statistico. «Ed è per questo – continua – che resta ferma la nostra richiesta di ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati, investendo nel 2009 a questo fine un punto di Pil pari a circa 15/16 miliardi di euro».
«I lavoratori dipendenti e i pensionati – ricorda il sindacalista –, per effetto di un’inflazione al 3,5%, hanno pagato nel 2008 più tasse per una misura che oscilla tra i 300 e i 400 euro. Infatti, nell’ottobre scorso mentre le entrate fiscali derivate dalle tasse su dipendenti e pensionati hanno segnato un +6,6%, pari a 8 miliardi, quelle legate ad altri soggetti, ovvero imprese, lavoratori autonomi, ecc., hanno visto una riduzione di gettito di circa meno 3 miliardi di euro di Ires e di meno 900 milioni per l’Iva».
«Non c’è dubbio - spiega Megale - che nel 2008 la crescita delle entrate di un +2,8%, rispetto a un +4,2% dell’anno precedente, più che essere un effetto della crisi evidenzia un allentamento della fedeltà fiscale e, dunque, si può attribuire ad un ‘maggior rischio evasione’. Un rischio - precisa il dirigente sindacale - in parte aiutato dai provvedimenti del governo come la cancellazione della norma sulla tracciabilità fiscale. Forse è giunto il momento di lanciare in Italia un patto ‘vero’ tra i cittadini onesti, e cha pagano le tasse tutti i mesi, affinché si lanci una campagna, fatta di informazione e di trasparenza, per far pagare le tasse a tutti».
Anche il dato dell’87,4% di imprese che valuta un peggioramento della situazione economica, conclude Megale, «non fa che confermare la necessità di un tavolo promosso dal governo con le parti sociali per affrontare l’emergenza derivante dalla crisi sull’occupazione, sui redditi e sugli investimenti. Non si capisce come, a fronte di una situazione così grave ed eccezionale, il governo non abbia ancora convocato questo tavolo».
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