31 luglio 2025
Aggiornato 07:00
Gli effetti della chiusura dell’hub di Malpensa sull’economia lombarda

Senza Malpensa 4mila posti di lavoro a rischio in Brianza per l’EXPO

Stimati per il 2009 una perdita di circa 770 milioni di Euro in indotto turistico e di circa 350 milioni di Euro in indotto trasportistico; in più 830 milioni di Euro in spese per mancati collegamenti. Valli: “Liberalizzare gli slot”

Senza Malpensa sono a rischio in Lombardia per i prossimi sei anni circa 56mila posti di lavoro, a partire da oggi fino al 2015. Inoltre con Malpensa «non hub» l’economia lombarda nel 2009 perderebbe in indotto turistico circa 770 milioni di Euro e circa 350 milioni di Euro in indotto trasportistico.

Per le imprese della Lombardia andrebbero poi sommati circa 830 milioni di Euro in spese per i mancati collegamenti internazionali diretti, per una perdita complessiva di quasi due miliardi di Euro tra indotto turistico, spostamenti e settore trasporti. E per la Brianza, senza Malpensa, la perdita complessiva per il 2009 sarebbe di circa 128 milioni di Euro, con 4.000 posti di lavoro a rischio a partire da oggi fino al 2015. I dati emergono da una stima dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.

«Se alla fine dovesse prevalere l’accordo con Air France, auspico fortemente che almeno vengano liberalizzati gli slot di Malpensa. Credo infatti che questa soluzione rappresenti un’ipotesi concreta e aperta al mercato per dare a Malpensa la chance di crescere in modo autonomo e per contribuire alla competitività del nord e di conseguenza di tutto il Paese – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - La penalizzazione per il sistema lombardo rischia di esserci soprattutto per le imprese rivolte al mercato internazionale, soprattutto in questo contesto di crisi, con preoccupanti risvolti in termini occupazionali. Ed in questo senso è giusto assicurare agli occupati delle imprese lombarde almeno le stesse opportunità dei dipendenti di Alitalia. Pur nella salvaguardia delle logiche imprenditoriali di Alitalia privatizzata, non vanno dimenticati i meccanismi di servizio pubblico che queste imprese assicurano e che quindi devono essere compatibili con gli investimenti infrastrutturali come l’aereoporto di Malpensa e con la competitività complessiva dell’area. Come ho fatto in passato, ed oggi di più, non posso che sostenere il Presidente della Regione Lombardia Formigoni, primo testimone dell’impegno delle istituzioni lombarde che si sono adoperate con convinzione ed energia su questo tema. E registro con soddisfazione l’impegno mostrato dai Ministri della Lega, a partire dal Ministro Bossi. Credo infine che anche il Presidente del Consiglio Berlusconi saprà cogliere, con la sua sensibilità politica e imprenditoriale , le preoccupazioni delle aziende del nord.»