8 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Cenone di Capodanno

«Per Obama a Capodanno polenta come per molti italiani»

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare quanto riportato dal periodico «Metropolitan Post»

La scelta del neo presidente americano Barack Obama di consumare insieme alla sua famiglia una cena di San Silvestro a base di polenta è comune a quella di molti italiani che quest’anno riscoprono un piatto povero della cultura contadina nel rispetto della tradizione Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare quanto riportato dal periodico «Metropolitan Post» secondo il quale la futura first lady Michelle ha richiesto per il cenone di Capodanno il baccalà alla vicentina accompagnato dalla polenta veneta e preceduto da primi piatti della stessa regione come «risi e bisi» e i «bigoli con le sarde». Per gli antipasti la first lady si sarebbe orientata sulle specialità della Toscana con una serie di crostini di fegatini e affettati misti toscani mentre sono in lista cantucci toscani con vin santo e sbrisolona da intingere nella Grappa di Prosecco per chiudere il pasto veneto-toscano anche per la scelta dei vini (Chianti Rufina Docg e il prosecco di Valdobbiadene).

La polenta, come viene intesa oggi, è - sottolinea la Coldiretti - quella di farina di mais (granoturco) che arriva con la scoperta dell’America mentre prima la polenta veniva fatta con farina di farro, orzo, grano saraceno che venivano macinati grossolanamente e cucinati o usati per fare pani e focacce fin dall’antichità. Proprio per questo la polenta e il baccalà - precisa la Coldiretti - è una ricetta già conosciuta prima della scoperta dell’America in epoca medioevale poiché si racconta che, nel 1269, i vicentini che tentavano l'assalto al castello di Montebello, difeso dai veronesi, alle guardie che gridavano altolà, rispondessero: oh, che bello, noi portiamo polenta e baccalà.

In Veneto dove si coltiva quasi un terzo del granoturco italiano, destinato perlopiù all’alimentazione animale, è molto diffusa la tradizione della polenta e baccalà per Capodanno. Secondo la Coldiretti si assiste in generale al ritorno della polenta che è considerato un piatto povero ed economico anche se il costo varia di molto a seconda dei prodotti che l’accompagnano: carne al sugo, con formaggi, funghi e verdure, cacciagione. Peraltro la polenta tagliata a fette o fritta insieme allo spezzatino è un ottimo modo per riutilizzare i prodotti rimasti in tavola e ridurre così gli avanzi delle feste che secondo la Coldiretti ammontano complessivamente a quasi un terzo dei prodotti acquistati durante le festività di fine anno.

La decisione del presidente degli Stati Uniti di riscoprire piatti poveri della tradizione culinaria italiana è molto importante per valorizzare l’immagine del Made in italy agroalimentare nel mondo ma assume una importanza anche a livello nazionale dove - continua la Coldiretti - ancora in troppi ristoranti si fanno tentare dalle mode esterofile pagate a caro prezzo con cenoni a base di salmone, ostriche e caviale completamente estranei alla tradizione italiana.

Non è un caso che - sostiene la Coldiretti - lo spumante Made in Italy conquista mercati all'estero dove la crescita delle esportazioni è stata pari al 29 per cento in valore nei primi nove mesi del 2008. Lo spumante italiano è in forte crescita in Gran Bretagna dove le spedizioni sono quasi raddoppiate in valore (+ 98 per cento) ed è diventata il primo mercato superando addirittura la Germania dove la crescita in valore è stata del 15 per cento mentre al terzo posto si posizionano gli Stati Uniti con una sostanziale stabilità anche per effetto dell'andamento del dollaro. Tra i nuovi clienti del Made in Italy - conclude la Coldiretti - si fa luce la Spagna che, si classifica al quarto posto con quasi il raddoppio il valore degli arrivi (+ 88 per cento), la Russia (+ 40 per cento) e il Giappone (+ 8 per cento) mentre scende la Francia con un calo del 24 per cento.