12 ottobre 2025
Aggiornato 14:00
Crisi economica

«Misure del governo insufficienti, servono interventi più ambiziosi»

Baretta e Fluvi: «Pd presenta pacchetto emendamenti anticrisi»

«Gli interventi messi in campo dal Governo per contrastare la crisi economica non sono sufficienti e anche quando vanno nella giusta direzione sono sotto finanziati e pertanto non potranno raggiungere gli obiettivi dichiarati. Servono misure più ambiziose, in grado di agire contemporaneamente dal lato della domanda e da quello dell'offerta». E' quanto dichiarano i capigruppo del Pd nelle commissioni Bilancio e Attività produttive della Camera, Pierpaolo Baretta e Alberto Fluvi che rendono noto della presentazione di un vero e proprio 'pacchetto di emendamenti anticrisi' a sostegno del reddito delle famiglie e delle imprese.

«Le nostre misure sono di immediata praticabilità e prevedono che, oltre al bonus, che deve essere erogato a tutti i lavoratori ed i pensionati, vengano immediatamente rivalutati del 20% gli assegni famigliari, per poi avviare, nel corso del 2009, la dote fiscale per i figli, a cominciare da quelli da zero a tre anni. Proponiamo, inoltre, di aumentare le detrazioni per i lavoratori ed i pensionati e di ampliare, sulla base del reddito e della numerosità della famiglia, le garanzie predisposte nel decreto per i mutui variabili, anche ai mutui a tasso fisso e a coloro che sono in affitto.

Chiediamo di estendere le indennità di disoccupazione e la cassa integrazione a tutti i lavoratori, nessuno escluso!».

«Per le imprese - proseguono - chiediamo che venga adottato un piano urgente di pagamenti di una parte degli arretrati della pubblica amministrazione. Questo intervento immetterebbe una massiccia, quanto provvidenziale, dose di liquidità nel sistema industriale, i cui crediti ammontano, nei confronti del pubblico, alla incredibile cifra di circa 60 miliardi di euro! Ma all’impresa serve anche il rafforzamento dei Confidi e la reintroduzione del credito di imposta per il Sud. Non ha bisogno di argomenti la nostra richiesta di abolire l’aumento dell’aggio per la riscossione dei tributi che il decreto, inopinatamente, ha alzato dall’8 al 10%. E’ opportuno che si riveda, in tale quadro, il patto di stabilità degli Enti locali. Almeno quelli virtuosi devono essere messi in condizione di utilizzare la Cassa Depositi e prestiti per pagare i debiti arretrati e fare gli investimenti necessari, a cominciare dai lavori di manutenzione».

«Ci aspettiamo - concludono - che alla ripresa dei lavori il governo e la maggioranza recepiscano queste nostre proposte senza preclusioni perché la drammaticità della crisi è tale che la volontà politica di governare deve prevalere sulla propaganda».