28 marzo 2024
Aggiornato 12:00
«Nella pubblica amministrazione non ci sono prezzi, ma soltanto costi»

«La P.A. costa 300 miliardi di euro all'anno e non c'è mercato»

Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, intervenendo nell'aula del Senato al termine della discussione generale sul disegno di legge che porta la sua firma e che mira a ottimizzare l'efficienza della pubblica amministrazione

«La pubblica amministrazione ci costa 300 miliardi di euro all'anno. Nella pubblica amministrazione non ci sono prezzi, ma soltanto costi, non c'e' il giudizio del mercato e neanche quello della concorrenza». Il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, intervenendo nell'aula del Senato al termine della discussione generale sul disegno di legge che porta la sua firma e che mira a ottimizzare l'efficienza della pubblica amministrazione, il cosiddetto ddl antifannulloni, da' questa cifra complessiva della macchina dello Stato sottolineandone le peculiarità.

«Non si può scegliere, ne' protestare e se qualcuno protesta nessuno lo ascolta» sostiene il ministro che precisa «non vogliamo privatizzare la produzione dei beni e dei servizi pubblici ma vogliamo inserire elementi forti di trasparenza di giudizio e di soddisfazione». Il ministro della Funzione Pubblica punta soprattutto su questo nello spiegare la ratio del provvedimento. «La soddisfazione deve essere - dice Brunetta - in primis quella dei clienti. I 60 milioni di italiani sono 'clienti' e non devono essere considerati solo come utenti. Questo disegno di legge e' semplice e l'Italia e' matura per questa riforma». «Una riforma - sottolinea Brunetta - che ce la chiede la gente e l'Unione Europea». «Una pubblica amministrazione inefficiente - osserva il ministro - produce basso sviluppo ed e' l'Italia della della gente normale, l'Italia delle imprese, di chi ha bisogno, dei più deboli a chiedere questa riforma». Brunetta insiste sul fatto che «una pubblica amministrazione più efficiente, ma anche gentile, e' una risorsa fondamentale per il Paese» mentre al contrario «e' una palla al piede quando e' inefficiente, opaca e insensibile ai bisogni della gente».