28 agosto 2025
Aggiornato 01:30
Investire nell'economia reale

La politica di coesione al centro del piano di ripresa

La Commissione europea ha adottato oggi una relazione che evidenzia il contributo della politica di coesione al piano europeo di ripresa economica ed il suo sostegno all'economia reale

La Commissione europea ha adottato oggi una relazione che evidenzia il contributo della politica di coesione al piano europeo di ripresa economica ed il suo sostegno all'economia reale. La relazione delinea le misure volte ad accelerare gli investimenti 'intelligenti' a livello nazionale e regionale semplificando l'accesso alle sovvenzioni, agevolando il sostegno alle persone colpite dalla crisi e accrescendo la disponibilità dei finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI).

«Assieme agli Stati membri e alle autorità locali e regionali accelereremo l'attuazione dei programmi della politica di coesione nei settori che presentano maggiori potenzialità sia per ovviare alle conseguenze immediate della crisi finanziaria sia per stimolare la crescita di lungo periodo,» ha spiegato Danuta Hübner, commissario responsabile per la Politica regionale.

Vladimír ¦pidla, commissario responsabile per l'Occupazione, gli Affari sociali e le Pari opportunità, ha aggiunto: «La crisi finanziaria ed economica si ripercuote sugli Stati membri, sulle regioni e sui singoli individui in modi diversi, ma in un periodo di avversità economica sono sempre i più vulnerabili a risentirne di più. Questo è il motivo per cui l'UE fa propria la necessità di sostenere in particolare i gruppi più svantaggiati che sono maggiormente esposti al rischio di disoccupazione e di esclusione sociale.»

La Commissione formula raccomandazioni nei seguenti ambiti:

Accelerare gli investimenti per creare domanda
La politica di coesione è la più grande fonte comunitaria di investimenti nell'economia reale. Con importanti risorse finanziarie (347 miliardi di euro nel periodo 2007-13) questa politica fornisce un sostegno vitale e un investimento stabile a livello locale e regionale. Il settore pubblico è chiamato a svolgere un ruolo essenziale per ripristinare la fiducia; in certi Stati membri, soprattutto nell'Europa centrale e orientale, il contributo relativo della politica di coesione all'investimento pubblico complessivo corrisponde a più del 50%.

Il fatto di accelerare gli investimenti dei fondi strutturali contribuisce a creare domanda in settori chiave dell'economia e la messa a disposizione tempestiva di risorse dà un importante stimolo finanziario nel breve termine. Anche sistemi innovativi di finanziamento possono agevolare l'accesso a finanziamenti sicuri. La Commissione e il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) incoraggiano gli Stati membri a fare ricorso all'iniziativa JEREMIE (Risorse europee comuni per le micro e medie imprese), che rende più agevole per le PMI ottenere prestiti. Con il gruppo Banca europea per gli investimenti la Commissione patrocina anche l'iniziativa JASMINE (Azione congiunta a favore degli istituti microfinanziari in Europa), che aiuta gli erogatori non bancari di microcrediti a migliorare i loro servizi e a diventare sostenibili.

Finanziamenti mirati alla crescita e all'occupazione
Sull'insieme dei finanziamenti stanziati nell'ambito della politica di coesione, più del 65% (230 miliardi di euro) è destinato ad investimenti nei quattro ambiti prioritari della strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione – le persone (occupazione), le aziende, le infrastrutture e l'energia, la ricerca e l'innovazione. Questa concentrazione delle risorse è essenziale poiché queste priorità contribuiranno a una ripresa più celere, miglioreranno la competitività e aiuteranno l'Unione ad adattarsi ad un'economia a basse emissioni di carbonio.

La relazione suggerisce che taluni programmi della politica di coesione potrebbero dover essere ricentrati per concentrare gli investimenti in ambiti che presentano potenzialità di crescita immediata o nei settori più colpiti. Le relazioni strategiche nazionali degli Stati membri (che devono essere presentate alla fine del 2009) costituiranno un'occasione per riferire sui primi risultati e per pianificare eventuali revisioni dei programmi nazionali e regionali. Per aiutare l'Europa ad affrontare la crisi la Commissione raccomanda che i programmi del Fondo sociale europeo siano ricentrati per aiutare i disoccupati a trovare un nuovo posto di lavoro, prevenire la disoccupazione di lunga durata e accrescere i livelli generali di competenze al fine di meglio rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. Essa incoraggia inoltre gli Stati membri a investire maggiormente nell'efficienza energetica, nelle tecnologie pulite, nelle infrastrutture di trasporto sostenibili, nei collegamenti energetici e nelle reti a banda larga.