Tabelle delle aliquote contributive vigenti 2008-2009
Le aliquote contributive per settore dal 1991 ad oggi
Sul sito dell’Inps sono stati inseriti i valori delle aliquote percentuali relativi alle tabelle contributive per i lavoratori dipendenti che sottoriportiamo.
Prelievo alla fonte dei contributi
Il prelievo dei contributi avviene direttamente dalla busta paga: il datore di lavoro preleva una somma dalla retribuzione per poi versarla all'Inps.
Il sistema di previdenza dei lavoratori dipendenti, iscritti nel regime generale dell'Inps, è infatti finanziato attraverso un prelievo contributivo rapportato, per la maggior parte delle categorie, alla reale retribuzione e, per le altre, a retribuzioni convenzionali.
Obbligatorietà del pagamento dei contributi
Il pagamento dei contributi è per definizione «obbligatorio», in quanto dovuto per legge, indipendentemente da eventuali accordi tra le parti.
Calcolo dei contributi
I contributi vengono calcolati in percentuale sulla retribuzione: una parte è a carico dell'azienda e una parte a carico del lavoratore. La retribuzione è formata da tutto ciò che il lavoratore percepisce, in denaro o in natura, al lordo di qualsiasi ritenuta. Tuttavia alcune voci sono escluse dalla retribuzione e non sono soggette a contribuzione, per esempio: gli assegni familiari, le somme spese per le borse di studio, gli asili nido e le colonie a favore dei familiari dei dipendenti, il trasporto collettivo del personale anche se affidato a terzi.
I contributi devono essere versati ogni mese dalle aziende tramite il modello di versamento unificato «F24» e sono dichiarati all'INPS con la denuncia mensile dei contributi «DM10».
Le aziende devono trasmettere mensilmente all’Inps in via telematica, con la denuncia «EMens», i dati retributivi riferiti ad ogni lavoratore dipendente e le informazioni necessarie al calcolo dei contributi, all’aggiornamento delle posizioni assicurative individuali e al pagamento delle prestazioni.
Entità del contributo
I contributi per la pensione sono calcolati sulla retribuzione lorda del lavoratore dipendente. Nella generalità dei casi la percentuale globale è pari al 33%., che varia per settore di appartenenza.
Minimale
La retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi del dipendente non deve essere inferiore alla retribuzione minima stabilita da leggi, regolamenti, contratti collettivi nazionali o da accordi collettivi o contratti individuali.
Di conseguenza, non possono essere versati all'INPS contributi al di sotto di determinati limiti annui stabiliti dalla legge, i cosiddetti minimali. Essi cambiano di anno in anno in base agli indici ISTAT di variazione del costo della vita
Per il 2008 il minimale è pari a ¤ 177,42 settimanali, cioè ¤ 9.226,00 annui.
Se il datore di lavoro versa comunque un importo inferiore, il lavoratore si vedrà ridotta l'anzianità contributiva in misura proporzionale all'importo versato.
Massimale
Il massimale è il limite di retribuzione oltre il quale i contributi non sono più dovuti.
Esiste solo per i lavoratori a cui si applica il sistema contributivo cioè coloro:
a) che si sono iscritti per la prima volta all'INPS a partire dal 1° gennaio 1996;
b) che, pur essendo iscritti all'INPS prima del 1996, scelgono di andare in pensione con il sistema contributivo.
Il massimale cambia di anno in anno in base agli indici ISTAT di variazione del costo della vita.
Per il 2008 il limite massimo oltre il quale non si devono versare i contributi per la pensione è pari a ¤ 88.669,00 annui.
Per i lavoratori più anziani, il massimale influisce solo sui periodi contributivi successivi alla data in cui è stata esercitata l'opzione per il sistema contributivo
Le tabelle (per settore) delle aliquote contributive INPS vigenti e storiche dal 1991
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