Partono le richieste di rimborso per la commissione massimo scoperto
Le aziende possono aderire all’iniziativa legale dell’Associazione Comitas
Prosegue l’azione legale che vede Comitas e Codacons in prima linea contro gli istituti di credito.
La sentenza numero 870 emessa dalla Cassazione nel 2006 ha stabilito che la commissione di massimo scoperto rappresenta »...la remunerazione accordata alla banca per la messa a disposizione dei fondi a favore del correntista...».
Per anni, quindi, le banche hanno addebitato illegittimamente e a danno dei correntisti la commissione di massimo scoperto sui fidi concessi; un addebito avvenuto in aggravio agli interessi sulle somme utilizzate, invece che sulle somme non utilizzate.
Si tratta di ingiusti introiti che hanno portato agli istituti di credito un incasso che si aggira intorno ai 39,7 miliardi di euro.
«Si tratta di una cifra esorbitante – commenta il Comitas - che ora può essere recuperata mediante la nostra iniziativa legale, alla quale già numerose piccole e medie aziende hanno deciso di aderire.
Invitiamo a fare richiesta di rimborso, partecipando all’azione promossa dalle due associazioni, ogni correntista o azienda italiana titolare di una o più linee di fido o anticipo fatture, anche nel caso in cui il rapporto bancario di riferimento sia già estinto, purchè non siano trascorsi dieci anni dall’estinzione.
Ovviamente – conclude l'associazione – solo nei casi in cui la banca abbia calcolato la commissione in maniera non corretta, come da prassi diffusa».
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